Governo e Cei
sono arrivati ad un’intesa ed alla fine, a partire dal prossimo 18 maggio, i fedeli potranno tornare ad assistere alla Messa senza il timore di essere raggiunti da una multa a distanza di due mesi e mezzo. Tuttavia, le regole previste dal protocollo pubblicato dal Governo sono ferree. La Cei, intanto, come riferisce Fatto Quotidiano commenta l’accordo raggiunto: “Il testo giunge a conclusione di un percorso che ha visto la collaborazione tra la Conferenza episcopale italiana, il presidente del Consiglio, il ministro dell’Interno – nello specifico delle articolazioni, il prefetto del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, Michele di Bari, e il capo di Gabinetto, Alessandro Goracci – e il Comitato tecnico-scientifico”. Nel concreto, spiega il protocollo, oltre a evitare assembramenti sul piano della sanificazione è previsto che “i luoghi di culto, ivi comprese le sagrestie, siano igienizzati regolarmente al termine di ogni celebrazione, mediante pulizia delle superfici con idonei detergenti ad azione antisettica. Si abbia, inoltre, cura di favorire il ricambio dell’aria”. Anche i microfoni andranno costantemente disinfettati. Si continuerà invece a omettere lo scambio del segno della pace. Sulla distribuzione della comunione dovrà avvenire solo dopo che il celebrante e l’eventuale ministro straordinario avranno curato l’igiene delle loro mani e indossato guanti monouso, nonché con mascherina e senza venire a contatto con le mani dei fedeli. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
Qui il testo completo pubblicato dal Governo
TESTO PROTOCOLLO FASE 2
Fra le misure presenti nell’intesa siglata fra la Cei e il Governo per il ritorno nelle chiese dei fedeli per seguire la celebrazione della Santa Messa, ve ne sono anche alcune che riguardano i gel igienizzanti, che dovranno essere obbligatoriamente presenti in tutti i luoghi di culto. A proposito di questi ultimi, sagrestie incluse: si dovrà provvedere all’igienizzazione al termine di ogni celebrazione, mediante pulizia delle superfici con idonei detergenti ad azione antisettica, ferma restando l’importanza di cambiare ciclicamente aria nei locali. Dovranno essere disinfettati al termine di ogni Messa anche i vasi sacri, le ampolline e tutti gli altri oggetti utilizzati, fra i quali figurano anche i microfoni. Ancora nulla da fare per le acquasantiere, che dovranno essere mantenute vuote: troppo alto il rischio di diffusione del Coronavirus tra le persone. Infine, la raccomandazione principale è quella di consentire l’accesso in chiesa soprattutto alle persone diversamente abili, continuando alle celebrazioni in diretta streaming per coloro che sono impossibilitati a recarvisi fisicamente. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
MESSE CON FEDELI DAL 18 MAGGIO: ACCORDO CEI-GOVERNO
Dal 18 maggio i fedeli potranno tornare in chiesa per la celebrazione delle messe: era il 26 aprile scorso quando all’uscita del Dpcm sulla fase 2 avveniva il più forte scontro negli ultimi 10 anni tra la Cei e il Governo italiano: veniva infatti vietata ancora la celebrazione in pubblico delle Sante Messe, con l’ira dei vescovi e della Chiesa italiana. Ebbene, oggi 7 maggio 2020, a Palazzo Chigi è stato firmato il nuovo accordo tra Conferenza Episcopale Italiana e Governo Conte per consentire dal 18 maggio la ripresa dei sacramenti “in presenza” come chiedevano già dal 4 maggio le istituzioni cattoliche.
E’ stato infatti firmato questa mattina dal Premier Conte, la Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e il Presidente Cei Card. Gualtiero Bassetti, il Protocollo che permetterà la ripresa delle celebrazioni con il popolo: «Le misure di sicurezza previste nel testo esprimono i contenuti e le modalità più idonee per assicurare che la ripresa delle celebrazioni liturgiche con il popolo avvenga nella maniera più sicura» ha fatto sapere il Presidente del Consiglio al termine della riunione con la Cei stamane. «Nel predisporre il testo si è puntato a tenere unite le esigenze di tutela della salute pubblica con indicazioni accessibili e fruibili da ogni comunità ecclesiale», spiegano invece i vescovi nel comunicato che segue la firma del Protocollo governativo.
COME SI POTRÀ ANDARE A MESSA DAL 18 MAGGIO
Il Protocollo siglato tra Governo e Cei indica alcune misure da ottemperare con cura, concernenti l’accesso ai luoghi di culto in occasione di celebrazioni liturgiche; non solo, ribadisce l’igienizzazione dei luoghi e degli oggetti, le attenzioni da osservare nelle celebrazioni liturgiche e nei sacramenti, ma anche la comunicazione da predisporre per i fedeli, nonché alcuni suggerimenti generali. «Il Protocollo è frutto di una profonda collaborazione e sinergia fra il Governo, il Comitato Tecnico-Scientifico e la CEI, dove ciascuno ha fatto la propria parte con responsabilità», commenta il Cardinal Bassetti al termine della riunione con Conte e Lamorgese.
Nel documento siglato dalla Cei si legge la conferma degli ingressi contingentati, con obbligo di mascherina e divieto di accesso a chi risulta con più di 37,5 ° di febbre. Non solo, per distribuire la comunione «il celebrante dovrà igienizzare le mani e indossare i guanti e la mascherina, facendo attenzione a non entrare mai in contatto con le mani dei fedeli». Il Protocollo Cei-Governo distingue poi una porta di ingresso e una di uscita da lasciare sempre aperte e senza toccare mai le maniglie: infine, si consiglia di garantire la distanza tra i fedeli sia di un metro e mezzo, mentre durante la Santa Messa sarà sufficiente un metro.
Qui il testo ufficiale del Protocollo di accordo tra Cei e Governo italiano