Leo Messi andrà davvero all’Inter? Chissà: dopo la grande estate 2018, quella in cui la Juventus ha realizzato lo straordinario colpo Cristiano Ronaldo, anche nella nostra Serie A è diventato tutto possibile. Così, dopo il trasferimento record del portoghese, adesso sogna anche la società nerazzurra che, volendo prestare fede alla grande rivalità con i bianconeri (acuita in maniera esponenziale con i fatti di Calciopoli e quello scudetto andato a tavolino ad Appiano Gentile), puntano a prendersi l’altra faccia della medaglia che ha rappresentato letteralmente il calcio negli ultimi 10-15 anni. Per il momento solo “virtualmente”, nel senso che si è detto di come l’Inter stia pensando all’operazione monstre che cambierebbe in maniera radicale la geografia del pallone; tuttavia, presto potrebbe esserci un assalto concreto alla Pulce.



Ultimamente, sono arrivate due voci che hanno parlato della possibilità che Messi lasci il Barcellona: entrambe parlano a sfavore dell’Inter ma, va detto, sono anche di parte: la prima è quella di Quique Setién, attuale allenatore blaugrana, che a Cadena Ser ha candidamente confessato di non essere a conoscenza della clausola per cui l’argentino possa svincolarsi dal club con un anno di anticipo ma si è detto convinto che non ci sarà una partenza, perché sia il calciatore che il Barcellona vogliono continuare a vincere. La seconda voce è di Cesc Fabregas, che ha incrociato Messi nella Masia e poi è stato suo compagno nella prima squadra per tre anni. Oggi al Monaco, il centrocampista spagnolo ha confidato a Cadena COPE che “l’idea di Leo è sempre stata quella di chiudere la carriera al Barcellona e così andrà”.



MESSI ALL’INTER? CALCIOMERCATO, LA CRISI BLAUGRANA PUO’ AIUTARE

Come stanno realmente le cose? Difficile dirlo, perché in questo momento – e lo abbiamo detto – Barcellona è una polveriera sul punto di esplodere, le difficoltà economiche che avvicinerebbero il clamoroso scenario della bancarotta giocano sicuramente a favore delle pretendenti al cartellino di Messi perché, inevitabilmente, se davvero ci fosse la necessità di vendere i pezzi pregiati i blaugrana avrebbero le mani legate. Chiaramente Josep Bartomeu – o eventualmente Victor Font, il suo sfidante alle elezioni presidenziali che potrebbero essere anticipate rispetto al 2021 – punterebbero prima alla cessione di qualunque componente della rosa non abbia la maglia numero 10, ma a quel punto non è affatto ipotesi peregrina che lo stesso Messi possa chiedere di andarsene, o per mancanza di competitività o perché la sua cessione potrebbe aiutare il club.



Un po’ quello che era successo a Parma e Lazio, due delle Sette Sorelle che tra fine Novanta e inizio Duemila hanno caratterizzato la nostra Serie A: entrambe con il fallimento alle porte avevano dovuto rinunciare alla loro gioielleria, mandando Fabio Cannavaro all’Inter, Alessandro Nesta alla Lazio e la coppia Gigi Buffon-Lilian Thuram alla Juventus. Per quanto riguarda il Pallone d’Oro 2006, già ai tempi del Napoli aveva vissuto la stessa esperienza prendendo la direzione dell’Emilia; le cessioni risanatrici del bilancio sono sempre esistite, però è anche vero che in questo momento l’addio di Messi al Barcellona resta nel campo del fantacalcio. Lo dice la storia di Leo, che ai catalani deve tutto (la storia è nota) e non ha mai indossato altra maglia che non fosse questa; l’operazione inoltre sarebbe mostruosa per le cifre e non è detto che l’Inter, pur avendo Suning alle spalle, abbia i numeri per portarla a termine soprattutto in un periodo di Coronavirus.

I PARAGONI CON IL PASSATO

Pure, il sogno resta aperto: vero che Messi ha sempre giocato per il Barcellona e che, per contro, Cristiano Ronaldo era già passato dallo Sporting Lisbona al Manchester United e da qui al Real Madrid. Pur vero, tuttavia, che proprio dalle merengues sono partite due colonne portanti che rispondono ai nomi di Raul Gonzalez Blanco e Iker Casillas, che hanno scritto la storia recente della squadra ma che ad un certo punto hanno chiesto di andare altrove per giocare. Ecco: qui un’altra differenza sostanziale, perché finchè Messi resterà al Barcellona nessuno gli porterà via il posto. A oggi il punto non è la riconoscenza dovuta al campionissimo, è il rendimento su campo: anche in questo momento storico Messi, anche con minore velocità e mobilità sul campo (e meno gol), resta quello di un tempo, soprattutto per l’impatto sui risultati della sua squadra.

Che l’Inter dunque debba mettersi il cuore in pace? Chissà: come detto, a meno che non ci sia qualche trattativa segreta e già avviata (sempre probabile e possibile), l’ipotesi resta tale nel quale non si parla di cifre o contatti in corso ma solo, come del resto era già avvenuto in anni passati, del grande sogno nerazzurro di portare Messi a vestire quella maglia (lo stesso calciatore del resto ha già bollato come “fake news” la notizia del suo trasferimento a Milano). Corroborati dagli screzi che la Pulce ha avuto con la dirigenza in una stagione che per il Barcellona è stata particolare e potrebbe ancora terminare con un pazzesco flop (ovvero, non vincere nulla); l’argentino però ha vissuto annate anche peggiori di questa, tuttavia aveva un’altra età e ben altro status, e la squadra intorno a lui era comunque fondata su principi diversi. Staremo a vedere…