Si infuoca la situazione relativa a Leo Messi: dopo l’arrivo del “burofax“, ovvero un messaggio certificato inviato via fax in cui la “Pulce” ha affermato di avere intenzione di avvalersi della clausola che lo svincola a parametro zero a fine stagione. I legali del Barca sostengono però che la suddetta clausola scadeva il 10 giugno: ad ogni modo in serata è atteso un comunicato ufficiale del Barcellona per conoscere la posizione del club, dopo che il presidente Bartomeu ha convocato una riunione d’urgenza della dirigenza. Nel frattempo una folla di tifosi si è radunata sotto lo stadio dei blaugrana, il Camp Nou, chiedendo a gran voce le dimissioni di Bartomeu, ritenuto il responsabile della situazione. Messi chiede la rottura, vedremo se il Barcellona andrà al braccio di ferro o darà via libera al botto di mercato del secolo. (agg. di Fabio Belli)



MESSI HA CHIESTO DI LIBERARSI GRATIS

Ecco la conferma: Leo Messi via dal Barcellona. Meglio: ha chiesto ufficialmente di potersi liberare dal contratto in questa sessione di calciomercato, sfruttando una clausola della quale si era già parlato, e di poter esplorare personalmente il suo futuro. Un addio a parametro zero: un affare pazzesco per uno dei più grandi terremoti calcistici dell’era moderna. L’indiscrezione arriva da TyC Sports, in Argentina; viene confermata dalla Spagna, dove viene fatto sapere che il club ha reso noto di aver ricevuto il fax del suo capitano. E’ rivoluzione: dopo 16 anni (che sarebbero di più, ma parliamo di prima squadra) ci sarà un Barcellona senza Messi. Non è bastato il confronto con il nuovo allenatore Ronald Koeman: la Pulce aveva parecchi dubbi prima di vedersi con l’olandese, che evidentemente non è riuscito a dissiparli. Una prima reazione è già arrivata: da ex capitano a quasi ex capitano, Carles Puyol attraverso Twitter ha espresso tutto il suo appoggio al vecchio compagno di squadra.



MESSI VIA DAL BARCELLONA

E adesso? E adesso, a Barcellona si apre una nuova era: quella appunto senza un giocatore che ha infranto ogni tipo di record realizzativo con la maglia blaugrana, che per almeno 10 anni è stato uno dei due migliori al mondo (a proposito, nello spazio di due anni il Clasico li perde entrambi). E’ il tempo delle grandi domande: come si è arrivati a lasciar partire un giocatore come Messi senza intascare nemmeno un centesimo? Chiaramente il rovescio incassato dal Bayern Monaco non può essere l’unica spiegazione: la ferita è più profonda e datata nel tempo per giungere a un epilogo simile. Il punto è che adesso il Barcellona ha le mani legate: perdere la Pulce a zero è un bagno di sangue, ma è impossibile anche solo avanzare la possibilità di negare al capitano la rescissione unilaterale. Se è vero che Messi deve tutto al Barcellona, il discorso è assolutamente reciproco. La storia è ciclica e si riscrive: l’addio dell’argentino non è la fine dei blaugrana come realtà vincente e dominante, ma sicuramente il colpo è durissimo e nel tempo presente va analizzato in quanto tale.



L’INTER TRA LE POSSIBILI DESTINAZIONI

Circa la possibile destinazione di Messi, l’Inter appare in vantaggio per due ragioni: il legame dell’argentino con Milano, dove ha anche preso casa, e la situazione finanziaria che ha già spinto Cristiano Ronaldo a mollare la Spagna per scegliere la Juventus. Il Manchester City però può schierare Pep Guardiola che alla Pulce ha cambiato la carriera (o almeno l’ha avviata in maniera straordinaria), il Psg ha più soldi di tutti per pagargli un faraonico stipendio ed eventualmente la presenza di Angel Di Maria, lui pure di Rosario, e Neymar sempre che i due restino sotto la Torre Eiffel (perché a questo punto il brasiliano potrebbe tornare in Catalogna, con un anno di ritardo). Una corsa a tre nella quale i tifosi nerazzurri sognano, come già dicevamo; il punto di domanda sta nel fatto che Messi rimane comunque legatissimo al Barcellona, e legarsi a una di queste squadre significherebbe rischiare concretamente di doverle affrontare in Champions League. E dunque? E dunque, c’è anche la possibilità di un esilio dorato nella MLS o magari di un emozionale ritorno in Argentina: dipende dalle motivazioni del calciatore. E qui, un’altra domanda: ma se fosse quello il problema, perché non restare a Barcellona.