31 cadaveri sono stati rinvenuti nelle scorse in Messico. Secondo i portali di informazione che hanno riportato la notizia, fra cui quello di Skytg24, i corpi sarebbero stati rinvenuti in due tombe clandestine che sono state scoperte nella zona occidentale del Messico, una di quelle maggiormente colpite dalla criminalità e dalle violenze legate al narcotraffico.



“Abbiamo già contato 31 vittime” ha fatto sapere il procuratore dello Stato di Jalisco Luis Joaquin Mendez, spiegando che le autorità hanno anche individuato degli elementi che hanno permesso di identificare per ora almeno metà dei 31 cadaveri, di modo da poterli restituire alle loro famiglie e poterli seppellire. La prima tomba, come riferito dai media, è stata rinvenuta lo scorso primo febbraio nella località di San Isidro Mazatepec, nel comune di Tlajomulco de Zúñigan. Le autorità hanno quindi fatto scattare delle indagini e nel contempo hanno estratto diversi sacchi contenenti delle salme, dopo di che è stato individuato un secondo luogo di sepoltura non troppo distante da quello precedente.



MESSICO, 31 CADAVERI IN DUE TOMBE: TASSO DI OMICIDI TRIPLICATO NEGLI ULTIMI ANNI

Lo stato di Jalisco, secondo quanto raccontano le forze dell’ordine messicane, è controllato dal cartello di Jalisco Nouvelle Generation, noto anche come CJNG, e il traffico di stupefacenti ha causato numerose vittime e il proliferare della violenza. Basti pensare che nel solo 2022 sono stati trovati ben 301 corpi distribuiti in 41 diverse tombe clandestine, mentre nel 2020 i cadaveri emersi furono addirittura 544, fino ad oggi il record assoluto.

Si calcola che dal 2006 il tasso di omicidi in Messico sia addirittura triplicato, in particolare da quando il governo ha dichiarato guerra ai Narcos: nel 2021 il numero di omicidi ogni 100mila abitanti era pari a 28 persone, contro i 9,6 di 15 anni prima. Da sempre quella zona del mondo è controllata dagli spacciatori e dai trafficanti di droga e proprio per questo il Messico è considerato uno degli stati più pericolosi in assoluto.