Il corpo di Ana Rosa Aguilar Diaz, la presunta rapitrice e assassina della piccola Camila, bimba di otto anni sparita in Messico, non è stato ritirato da nessun familiare. La donna è morta per mano della folla, linciata dopo essere stata accusata di essere la responsabile della sparizione della bambina, scomparsa a Taxco, nello stato meridionale di Guerrero. Dopo aver riconosciuto la salma, la sorella della donna si sarebbe rifiutata di prendersi cura del cadavere, non dandole dunque alcuna sepoltura. La scelta sarebbe avvenuta per evitare l’ondata di violenza che probabilmente si sarebbe scatenata al rientro nella sua città d’origine, ancora scossa dall’omicidio della bimba.



La donna linciata dalla folla dopo l’accusa di rapimento e omicidio

Secondo la polizia del Messico, Ana Rosa sarebbe stata ripresa da una telecamera mentre usciva da casa sua, insieme ad un uomo, con il corpo della bimba di otto anni rapita e uccisa. “Hanno ucciso mia nipote, l’hanno rapita, l’hanno torturata, hanno già fatto l’autopsia, è stato strangolamento. Siamo distrutti” aveva dichiarato César Gómez, zio della piccola, parlando a El Paìs. La bambina si era recata a casa di un’amichetta per giocare insieme da lì era scomparsa nel nulla. La madre aveva subito denunciato la sua scomparsa, affermando di aver ricevuto messaggi nei quali veniva chiesto un riscatto per liberarla.



La donna aveva spiegato inoltre di aver fornito agli agenti le immagini della telecamera di sicurezza di un vicino che mostravano la casa in cui si trovava la bimba. I poliziotti, però, avrebbero ignorato le sue richieste, non andando a controllare nell’abitazione. Il corpo della piccola Camila, qualche giorno dopo è stato trovato in strada, senza vita. Una folla si è radunata di fronte alla casa dove si trovavano una donna e due uomini, trascinandoli fuori e picchiandoli a sangue. Ana Rosa è morta così per mano della folla.

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