In Messico i vescovi stanno cercando di negoziare una tregua fra i narcos, i temutissimi signori della droga. A riportare la notizia è Vaticannews, secondo cui quattro vescovi dello stato di Guerrero, stanno provando a mediare fra i leader dei cartelli della droga locale, alla luce della violenza esplosa nel Paese. I 4 esponenti della Chiesa fanno parte della Provincia Ecclesiastica di Acapulco, e si sono incontrati separatamente con i membri dei gruppi criminali locali, per provare a trovare la pace e porre fine ai continui crimini che si sono verificati soprattutto nelle ultime settimane.
A darne notizia è stato il vescovo di Chilpancingo, Jose de Jusus Gonzalez Hernandez, una volta che ha terminato di celebrare la messa del Mercoledì delle Ceneri. Monsignor Gonzalez ha spiegato di preciso che: “Noi vescovi di Guerrero abbiamo cercato il dialogo con i leader che potevano portarci la pace, ma ci sono ancora interessi all’opera nelle teste e nei cuori di ognuno di loro, e non ci siamo riusciti, ma non ci fermeremo nell’instaurare questi dialoghi”. A partecipare al dialogo anche l’arcivescovo di Acapulco, Leopoldo González, il vescovo della diocesi di Tlapa, Dagoberto Sosa, e infine, il vescovo della diocesi di Ciudad Altamirano, Joel Ocampo Gorostieta, così come comunicato sempre da Vaticannews.
MESSICO, VESCOVI MEDIANO LA PACE CON I NARCOS: IL DIGIUNO DEI SACERDOTI
Il presidente del Messico, Andres Manuel Lopez Obrador, ha fatto di essere favorevole alla mediazione della Chiesa, precisando comunque che “la responsabilità di garantire la pace e la tranquillità è dello Stato e questo deve essere chiaro”.
Nel frattempo 19 sacerdoti della diocesi di Chilpancingo hanno comunicato che digiuneranno ogni giorno per tutta la durata della Quaresima, come segno di pace nello Stato di Guerrero. I presbiteri hanno esortato parrocchie e parrocchiani a digiunare e pregare, chiedendo anche azioni concrete alle autorità, per favorire la pace. Nel Paese, intanto, non si fermano le violenze e negli ultimi tempi sono diventati frequenti gli attacchi agli obitori. Dal 2006 la guerra fra cartelli ha causato 476mila morti e più di 100mila dispersi.