L’incubo di uno studente, rifare l’esame di stato della quinta superiore, la maturità, è purtroppo divenuto realtà presso il liceo linguistico Galileo Galilei di Messina. Come riferito da numerosi organi di informazione online, a cominciare da Fanpage, 11 studenti saranno costretti a rifare l’esame di maturità, solamente nella prova orale. Tutta colpa, diranno probabilmente i più, di una studentessa che ha presentato ricorso contro la pubblicazione dei voti finali, che a suo modo di vedere erano ingiusti. Di conseguenza tutto da rifare e fra cinque giorni, il prossimo 20 settembre, si terrà nuovamente l’esame orale.
Attenzione però, perchè la vicenda potrebbe non essere ancora finita visto che i genitori degli altri 10 alunni sarebbero pronti a presentare a loro volta ricorso contro tale decisione, di conseguenza non è da escludere un nuovo contrordine last minute, magari a poche ore dallo svolgimento dei nuovi esami. Fanpage parla anche di ispezione da parte dell’Ufficio regionale scolasticopresso il liceo in questione, da cui sarebbero emerse importanti irregolarità durante la prova di Maturità Galilei di Spadafora, in provincia di Messina.
MESSINA, 11 STUDENTI LICEO COSTRETTI A RIFARE LA MATURITÀ: IL PROSSIMO 20 SETTEMBRE TORNERANNO SUI BANCHI
Il controllo, come spiegato sopra, è giunto dopo che una studentessa ha ritenuto di essere stata penalizzata dalla votazione finale. Il 20 settembre prossimo, se tutto andrà come deciso, undici studenti dovranno ripresentarsi in aula con una nuova commissione, diversa da quella precedente.
Ovviamente dovranno tornare a studiare, ri-esponendo quanto già raccontato lo scorso mese di giugno e luglio, durante le date classiche dell’esame di maturità di quinta superiore. Una vicenda decisamente unica che riporta alla mente quanto accaduto nella famosa pellicola Notte prima degli esami. In quel caso successo il contrario, un annuncio radio che diceva che l’esame di maturità per quell’anno sarebbe stato annullato di conseguenza gli studenti erano liberi. In realtà era un malefico scherzo e gli alunni hanno dovuto quindi mettersi sotto a studiare.