Nessuna celebrazione religiosa. Matteo Messina Denaro vuole funerali laici. Lo ha messo nero su bianco in un pizzino di qualche anno fa che aveva anche firmato. I carabinieri del Ros lo hanno trovato in mezzo a tante altre annotazioni nel covo di Campobello di Mazara, il giorno dell’arresto del boss di Cosa Nostra. «Rifiuto ogni celebrazione religiosa perché fatta di uomini immondi che vivono nell’odio e nel peccato», ha scritto, come riportato da Repubblica. Ora che il boss mafioso è in fin di vita, in coma irreversibile e con l’alimentazione staccata, come disposto nel suo testamento biologico, quelle parole sui funerali tornano di grande attualità.
Non aveva ancora scoperto di essere malato, ma già scriveva: «Non sono coloro che si proclamano i soldati di Dio a poter decidere e giustiziare il mio corpo esanime, non saranno questi a rifiutare le mie esequie». Il pizzino risale al maggio 2013, ai giorni in cui la Chiesa proclamò beato don Pino Puglisi, il parroco di Brancaccio ucciso dalla mafia, ribadendo la scomunica ai mafiosi e negando loro il funerale. Ma Matteo Messina Denaro voleva essere lui in primis a rifiutare l’ultimo saluto della Chiesa. «Il rapporto con Dio è personale, non vuole intermediari e soprattutto non vuole alcun esecutore terreno. Gli anatemi sono espressioni umane non certo di chi è solo spirito e perdono», scriveva.
MESSINA DENARO “DIO NON MI HA SCOMUNICATO”
«Sono io in piena coscienza e scienza che rifiuto tutto ciò perché ritengo che il mio rapporto con la fede è puro, spirituale e autentico, non contaminato e politicizzato. Dio sarà la mia giustizia, il mio perdono, la mia spiritualità», la dichiarazione solenne di Matteo Messina Denaro. Nel pizzino che è anche il suo testamento, il boss di Cosa Nostra precisa che «chi come oggi osa cacciare e ritenere indegna la mia persona non sa che non avrà mai la possibilità di farlo perché io non lo consento, non ne darò la possibilità». Non ha sfidato, quindi, solo i magistrati, ma la Chiesa e pure Dio.
Lui riteneva di essere nel giusto, infatti in altri appunti scriveva: «Se Dio esiste allora è certo che non mi ha scomunicato, proprio perché è Dio. Mi hanno scomunicato gli uomini che dicono di rappresentarlo. Dio perdona, i suoi rappresentanti terreni scomunicano. Boh, chi li capisce». Matteo Messina Denaro si era già assolto. Infatti, qualche tempo dopo scriveva di aver «fatto pace con Dio» e di essere pronto ad accettare «tutto quello che mi accadrà con animo sereno e il cuore in pace».