“Matteo Messina Denaro si è consegnato”, questa la teoria del complotto che riapre l’ipotesi di una trattativa tra Stato e mafia all’indomani della cattura del boss di Castelvetrano, rimasto latitante per trent’anni, da parte dei Ros di Palermo. L’ipotesi è stata avanzata dopo che sui social network è stata riproposta una intervista rilasciata da Salvatore Baiardo, l’uomo che coprì la latitanza dei fratelli Giuseppe e Filippo Graviano, a Non è l’Arena, su La7 a novembre scorso.
Baiardo aveva “previsto” quello che sarebbe accaduto alcuni mesi dopo. “Magari presumiamo che un Matteo Messina Denaro sia molto malato e faccia una trattativa per consegnarsi lui stesso per fare un arresto clamoroso”, aveva affermato. Una azione che, secondo lui, avrebbe potuto avere delle conseguenze con l’avvento del nuovo Governo. “Magari arrestando lui esce qualcuno che ha l’ergastolo ostativo senza che ci sia clamore. Sarebbe un fiore all’occhiello”. Inoltre, aveva ribadito che “la trattativa Stato-mafia non è mai finita”. La premessa, tuttavia, è stata smentita, dato che l’ergastolo ostativo non è stato abrogato.
“Messina Denaro si è consegnato”, le teorie del complotto sull’arresto del capo mafia
L’ipotesi secondo cui Matteo Messina Denaro si sarebbe consegnato alla giustizia poiché malato nell’ambito di una trattativa tra Stato e mafia ha portato in molti a sottolineare che non si tratterebbe di un successo. “Ci sono voluti 30 anni, quando ha trascorso la latitanza a pochi metri da casa sua”, è stato sottolineato sui social network da tante personalità. Poi c’è persino chi evidenzia alcune coincidenze: l’arresto è avvenuto il giorno successivo a quello di Totò Riina nonché la mattina di quello in cui sarebbe stata trasmessa la terza puntata della fiction dedicata a Carlo Alberto dalla Chiesa. Dati che alimentano le teorie del complotto.
Intanto, c’è chi si domanda cosa ne sarà adesso dell’ultimo boss dei corleonesi: se parlerà o addirittura diventerà un collaboratore di giustizia o una spia; quali sono le sue condizioni di salute e se verrà curato; se ci sarà ed eventualmente chi sarà il suo successore nelle gerarchie di Cosa Nostra. La carne al fuoco è tanta, tra realtà e cospirazione.