Stando a quanto riporta il tabloid britannico Daily Mail, i vertici di Meta si starebbero ritrovando a dover affrontare delle cause legali avendo ignorato gli avvertimenti secondo cui gli algoritmi di Instagram e Facebook stavano causando un aumento della pedofilia, con vittime i più giovani. Secondo alcuni documenti interni pare che il colosso della tecnologia fosse consapevole della portata del problema, stimando circa 100mila bambini molestati sessualmente sulle piattaforme tutti i giorni, dando un aiuto a potenziali pedofili di entrare in contatto con i giovani.



La società, riporta ancora il Mail, è quindi accusata di aver assicurato al pubblico che i loro social fossero sicuri e di aver preso dei provvedimenti solamente un anno dopo che i problemi di sicurezza erano stati segnalati. Tutto questo mentre nel Regno Unito Meta viene accusata per via della decisione di crittografare tutti i messaggi degli utenti su Facebook, rendendoli quindi illeggibili, fatto che secondo gli attivisti avrà un “effetto catastrofico” sulla cattura dei pedofili, che si nasconderanno dietro la privacy. Secondo il governo, le autorità e gli enti benefici, tale situazione ostacolare la capacità di individuare gli autori del reato nonché di raccogliere prove, rendendo quindi complicate le indagini e risalire a eventuali responsabili di atti illeciti.



“META FAVORISCE LA PEDOFILIA”: LE ACCUSE RIMANDATE AL MITTENTE

“Meta fornirà uno spazio sicuro per i predatori atroci”, ha detto a riguardo il ministro della sicurezza Tom Tugendhat. Secondo un documento risalente al 2021 lo staff di Facebook avrebbe detto ai dirigenti, diversi anni prima, che uno dei suoi algoritmi di raccomandazione, leggasi “People You May Know” (persone che potresti conoscere), collegava i bambini con potenziali predatori, ma si presume, scrive il Mail, che i vertici aziendali abbiano rifiutato di risolvere il problema.

“Ha contribuito fino al 75% di tutti i contatti inappropriati tra adulti e minori”, ha specificato un dipendente di Meta. Stando alle stime ogni giorno 100mila bimbi ricevono foto di genitali adulti o altri contenuti sessuali abusivi. Meta rimanda al mittente ogni accusa, affermando di aver investito a lungo nell’applicazione della normativa e in strumenti in favore della sicurezza dei bimbi.