Meta anticipa il lancio del suo nuovo servizio di messaggistica alternativa a Twitter, leggasi Threads. Da molti è già stato ribattezzato proprio l’anti Twitter, e stando a quanto spiegato dall’agenzia Reuters il grande annuncio dovrebbe arrivare nella giornata di oggi, quindi giovedì sarà disponibile negli Stati Uniti, poi da venerdì in Europa e nel resto del mondo. Al momento Meta, la società a cui capo vi è Mark Zuckerberg, non ha confermato ne smentito, ma Reuters cita fonti ben informate di conseguenza l’anticipazione sembra altamente attendibile.



Threads arriva a poche ore dalla decisione di Elon Musk, proprietario di Twitter, di limitare i post che gli utenti non paganti possono vedere, una mossa che ha creato molti malumori, tra l’altro ennesima vicenda che lascia un po’ perplessi da quando il numero uno di Tesla si è seduto al comando del social del cinguettio. Tornando a Threads, nelle ultime ore sono emersi sui social i primi screenshot di come dovrebbe essere la nuova applicazione, che trovate anche qui sopra, e che appare in tutto e per tutto molto simile a Twitter, quindi liste e persone da seguire e vari post su vari argomenti. Dovrebbe inoltre essere prevista una versione in nero, una classica dark mode, così come fatto ormai da tempo da diverse applicazioni per mobile.



META LANCIA THREADS, LA MOSSA DI ZUCKERBERG PER RISOLLEVARE L’AZIENDA

La mossa di Mark Zuckerberg è senza dubbio meritevole d’attenzione e va ad iscriversi in una crisi di Meta che negli ultimi anni ha perso numerosi utenti su Facebook, ma che soprattutto ha registrato il clamoroso flop del Metaverso, il mondo virtuale che avrebbe dovuto soppiantare quello reale, ma che fino ad oggi, nonostante miliardi di dollari di investimenti, sembra appartenere solo ad una nicchia.

Di contro anche Elon Musk non se la sta passando bene, avendo perso migliaia di utenti su Twitter dopo la sua acquisizione per via di alcune mosse che hanno fatto storcere il naso, come ad esempio la spunta blu a pagamento, la possibilità di pubblicare post in maniera più liberale, e per ultimo, la limitazione della visibilità: vedremo nei prossimi mesi chi vincerà questa guerra della Big Tech.