Meta, come la maggior parte degli altri Big della Tech mondiale, ha recentemente presentato la sua Intelligenza artificiale. Da quando, infatti, ha iniziato a diffondersi l’uso di ChatGPT, prodotta da OpenAI e poi acquisita da Microsoft, tutte le più importanti aziende di tecnologia ed informatica hanno preso parte a quella che, ora, sembra essere una corsa inarrestabile verso il perfezionamento di questa nuova (ed avanguardistica) tecnologia.
Meta, d’altronde, non è certo nuova all’utilizzo dell’Intelligenza artificiale, perché quelli chiamati a lungo “algoritmi”, ed utilizzati per moderare i contenuti pubblicati dagli utenti sui suoi social più diffusi (Facebook ed Instagram), altro non è che un embrione di IA, non dotata però della capacità di apprendere. Infatti, il team del colosso che si occuperà del nuovo progetto è stato fondato più di otto anni fa dall’informatico francese Yann LeCun, che da quel momento lo guida. Meta ha deciso di avvalersi, insomma, di uno dei più importanti esperti di Intelligenza artificiale, dato che LeCun è colui che, assieme ai colleghi Hinton e Bengio, nel 2018 ha vinto il Turing Award (simile concettualmente al Nobel) per un lavoro sulle reti neurali, che ha dato il via allo sviluppo della moderne IA.
LeCun: “L’Intelligenza artificiale di Meta potrà pensare”
Ed è stato proprio LeCun, dal suo ufficio a Parigi, a presentare in anteprima il progetto per l’Intelligenza artificiale di Meta, che si chiama I-Jepa. Le promesse sono parecchie, mentre concretamente l’IA per ora si trova ancora ad uno stadio di sviluppo embrionale, ma il colosso del tech ha deciso di rivoluzionare le carte in tavola, rendendo il codice integrale disponibile agli utenti e agli sviluppatori che vogliono contribuire, o utilizzarlo a loro piacimento.
L’Intelligenza artificiale di Meta, insomma, sarà open source, ipotesi esclusa dalle altre aziende per evitare che vengano copiati o utilizzati negativamente. LeCun, parlando del suo progetto, ha sottolineato che “l’attuale machine learning fa schifo“, mentre lui mira a rendere I-Jepa in grado di ragionare, applicare buon senso, comprendere la realtà e pianificare le sue azioni, risposte e mosse. Secondo lui, grazie anche al lavoro di Meta, l’Intelligenza artificiale sarà in grado di amplificare “l’intelligenza umana e [portarla] a un nuovo Rinascimento”. Infine, parlando del futuro crede che “le emozioni sono anche il frutto di una predizione. Quando un uomo si spaventa, è perché ha previsto che accadrà qualcosa di bello o di brutto. E dunque accadrà anche ad AI come quella che ho appena presentato”.