Invecchiare bene non è semplice, farlo conservando anche una buona memoria è ancor più complicato. Ma uno studio spagnolo rivela cosa serve per farcela: mobilità e metabolismo. A condurlo un team dell’Universidad Politécnica de Madrid e del Queen Sofia Foundation Alzheimer Center, il cui lavoro è stato pubblicato sul Journal of Neuroscience: è possibile arrivare all’età di 80 anni con la memoria di chi ha 50 anni, a conferma del fatto che il declino cognitivo legato all’età si può evitare.



I ricercatori hanno seguito 64 “super anziani”, persone che hanno una super memoria, e 55 “anziani tipici” per dieci anni: in questo periodo sono stati sottoposti periodicamente a scansioni cerebrali e prelievi di sangue, hanno anche effettuato test di memoria e completato diversi tipi di questionari. Dai risultati è emerso che i primi hanno una tenuta migliore della materia bianca cerebrale, hanno mostrato più volume in alcune aree del cervello, come ippocampo e corteccia entorinale (due parti del cervello fortemente coinvolte nell’elaborazione e nella conservazione della memoria), e migliore connettività tra le regioni coinvolte nella cognizione. Inoltre, sono stati riscontrati pochi segni della malattia di Alzheimer.



PERCHÈ I SUPER ANZIANI HANNO UNA BUONA MEMORIA?

Scoprire le ragioni di questa differenza potrebbe essere fondamentale per migliorare la qualità della vita degli anziani. Per il momento gli scienziati si muovono nel campo delle ipotesi, basandosi sulle differenze tra i due gruppi. Gli anziani con una memoria migliore avevano buoni valori di pressione, metabolismo del glucosio, mobilità e maggiori relazioni sociali. Dunque, qualità del sonno e alimentazione sana, uso di alcol e tabacco non sembrano incidere, insieme allo sport.

Infatti, i ricercatori non hanno trovato prove che spieghino perché alcune persone sono “super anziani“, anche se hanno notato alcune piccole differenze nelle scelte di vita: le persone che godevano di una migliore salute generale tendevano ad avere anche una migliore salute mentale, ma il team ha osservato che i “super anziani” non fumano o bevono meno, non mangiano meglio, non fanno esercizio fisico e non dormono di più. Inoltre, non erano né più intelligenti né meno intelligenti della media e non avevano ottenuto risultati migliori o peggiori nella loro vita professionale prima dell’inizio della vecchiaia. Difficile fare delle stime sui “super anziani”, ma potrebbero essere il 10%.