Vi ricordate di Terminator 2? Nel secondo capitolo della saga cinematografica di James Cameron, intitolato Il giorno del giudizio, il cattivo della situazione era interpretato da Robert Patrick: impersonava un T-1000 che veniva spedito indietro nel tempo per uccidere JohnArnold Shwarzenegger, passato idealmente dalla parte dei buoni (solo sullo schermo, il Terminator del secondo film aveva identiche fattezze rispetto al killer del primo). La particolarità del T-1000 era quello di essere stato creato con un metallo che si poteva liquefare per poi ricomporsi secondo le fattezze desiderate. Sono passati 29 anni da quel film divenuto iconico, e alcuni ricercatori dell’Università di Binghamton (stato di New York) hanno presentato un metallo liquido che ha gli stessi principi.

METALLO LIQUIDO CHE CAMBIA FORMA: ORA E’ REALTA’

La notizia è stata ufficializzata con un comunicato nel quale il gruppo di studio ha premesso che “le intenzioni sono molto più pacifiche” rispetto a quelle del film; alla base del lavoro dei fisici c’è la lega di Field che contiene il 30% di bismuto, il 50% di indio e il 20% di stagno. La fusione avviene a 62 °C, pertanto quando il metallo viene riscaldato fino a questa temperatura diventa liquido; la squadra ha scelto poi di combinare questo materiale metallico con un guscio di gomma, attraverso un processo che prevede la stampa 3D, la messa sotto vuoto e il rivestimento conforme. “Senza questo guscio non funzionerebbe” ha spiegato Pu Zhang che è ricercatore in ingegneria meccanica. Come ha infatti specificato, una volta nella sua fase liquida sono i canali di questo guscio che confinano e limitano la lega metallica, impedendone il fluire all’infinito. In questo modo un oggetto fabbricato con questo materiale può subire deformazioni, ma per farlo tornare liquido è sufficiente scaldarlo; raffreddandolo, tornerebbe alla sua forma iniziale.

La nuova lega metallica, sulla quale stavano lavorando anche alcuni studiosi cinesi, dovrebbe servire alla costruzione di strutture da lanciare nello spazio, per esempio alcune che una volta in orbita potrebbero dispiegarsi in antenne oppure case lunari, da distribuire una volta raggiunto il posto. Lo stesso Pu Zhang però ha rivelato che il suo vero sogno resta quello di costruire il suo personale robot T-1000: “Adesso che abbiamo una mano…” ha detto (infatti è stata creata). A quel punto la fantascienza immaginata da James Cameron sul finire del XX secolo diventerebbe realtà, forse per questo dovremo ancora aspettare ma chissà… intanto, rispetto agli studi avanzati già un anno fa, il gruppo dell’Università di Binghamton sembrano aver fatto un passo avanti riuscendo a fornire delle applicazioni pratiche a questo metallo liquido.