La concentrazione di metano nell’atmosfera è aumentata anche quando l’inquinamento aveva iniziato a ridursi. È successo nel 2020, quando il mondo si è fermato in seguito all’avvento del Coronavirus, provocando una drastica diminuzione dell’inquinamento del nostro pianeta e registrando però un livello record di metano. Mentre dal 2007 al 2019 l’aumento annuale era di 7,1 miliardi di molecole d’aria, nel 2020 è stato di ben 15,1. Il metano è un gas serra molto potente, responsabile del 15%-35% del surriscaldamento globale provocato dall’essere umano. Ma com’è stato possibile registrare questo aumento mentre il mondo si era bloccato quasi del tutto?



La risposta è stata fornita da uno studio pubblicato sulla rivista Nature e citato dal quotidiano francese Le Figaro. L’articolo è stato reso pubblico il 14 dicembre scorso e ha visto il coinvolgimento di laboratori distribuiti su tutto il globo, dalla Francia alla Norvegia, dalla Cina agli Stati Uniti. A causare l’aumento di metano nell’atmosfera possono aver contribuito non solo il minore inquinamento atmosferico ma anche l’elevata umidità e le temperature più alte registrate nel 2020. Per scovare questa correlazione, gli scienziati si sono concentrati sullo studio di batteri e microrganismi, giungendo a una conclusione inaspettata.



Metano record in atmosfera, colpa delle temperature troppo elevate

Alcuni ricercatori hanno studiato le cause dell’aumento di metano in atmosfera nel 2020, anno in cui invece si è osservata una riduzione dell’inquinamento atmosferico. Come riporta il quotidiano Le Figaro, le fonti antropogeniche come gli allevamenti di ruminanti e i combustibili fossili non hanno registrato fluttuazioni significative nel 2020. Discorso diverso invece per le zone umide, che solitamente producono il 40% delle emissioni annuali di metano nell’atmosfera a opera di batteri e microrganismi. Queste aree nel 2020 hanno registrato un aumento nell’emissione di metano, dimostrato anche dalle misurazioni satellitari. Ma non è bastato per spiegare il livello di metano record di quasi tre anni fa.



Una delle principali concause è proprio da ricercarsi nel minore inquinamento atmosferico, secondo lo studio pubblicato su Nature e citato da Le Figaro. Infatti, la riduzione di inquinamenti si è tradotto in una diminuzione degli ossidi di azoto, che solitamente degradano il metano presente nell’atmosfera. Gli scienziati hanno quindi messo in guardia su una conseguenza finora inedita e inaspettata: se le temperature continueranno ad aumentare, come sta avvenendo in questi anni, le quantità di metano nell’atmosfera saranno destinate ad aumentare nonostante gli sforzi per ridurre l’inquinamento atmosferico del nostro pianeta. E occorrerà trovare il modo di compensare le emissioni naturali provenienti dalle zone più umide della Terra.