Nel vocabolario italiano sono sempre di più i neologismi e le nuove parole che sono entrate a far parte dell’uso corrente, anche perché la lingua cambia in base e al passo coi tempi. Lo Zingarelli 2023 accoglie più di mille neologismi e locuzioni. Tra le parole nuove ce n’è una con cui ci confronteremo più di quanto si possa immaginare: Metaverso. Nonostante sembri una novità assoluta, il concetto di Metaverso compare già nei film di fantascienza nel 1992 e nel 2003 viene implementato nel mondo dei videogiochi.
Alla base del Metaverso sta la virtualizzazione del mondo reale, dove le persone possono interagire fra di loro con più possibilità, comprese le relazioni sociali, professionali ed economiche. Qualcuno definisce Metaverso come “un internet di nuova generazione”, dove il contenuto si è evoluto dal testo, alla grafica, al video e ora alle interazioni digitali immersive, dove le esperienze virtuali connesse simulano quelle del mondo fisico. Ma non c’è una vera e propria definizione.
Un mondo virtuale in grande espansione, altamente immersivo, dove si può socializzare, lavorare sfruttando le tecnologie della digital economy come la blockchain, i Not-fungible token (Nft), le criptovalute. Uno spazio dove le differenze con la realtà diventano quasi impercettibili: dov’è possibile lavorare, incontrarsi, fare affari e acquistare beni.
Una grande opportunità per il settore digitale, e per coloro che vi investono. Talmente grande che la società capogruppo di Facebook ha ritenuto opportuno cambiare il suo nome in Meta. La sua visione del Metaverso del futuro include avatar digitali, visori per la realtà virtuale ed esperienze immersive per social network, con ulteriori opportunità di monetizzazione tramite l’e-commerce.
La finanza non è esente da questa invasione. Le grandi aziende sono in anticipo sui tempi e stanno investendo notevoli somme di denaro nell’industria finanziaria del futuro, tanto che si parla già di Metaverso finanziario.
Quale futuro ci aspetta? Dobbiamo parlare di futuro perché è l’unico posto e la direzione dove poi bisogna andare. E, guardando con attenzione, vi sono segnali di fondo che già caratterizzano il percorso verso il domani.
Il Metaverso e la digitalizzazione cambiano la quotidianità delle persone nella sua interezza, il modo di percepirla, offrendo infinite possibilità, nuove prassi e strumenti nella costruzione delle relazioni sociali, negli affari sino a generare nuovi modelli economici e finanziari.
Alla fine di quest’anno il valore del mercato associato al Metaverso raggiungerà una quota di 48,5 miliardi di euro con una stima di crescita che, secondo una ricerca di Bloomberg, potrebbe arrivare fino a circa 800 miliardi di dollari entro il 2025. Questo trend è generato da cospicui e continui investimenti dalle più grandi aziende di vari settori spingendo anche le Pmi ad avvicinarsi con più sicurezza al mondo virtuale.
A oggi non esiste uno standard tecnologico prefissato per realizzare i Metaversi. Anche la definizione di bene digitale è ancora troppo vaga e scarsamente applicabile. I beni creati in un Metaverso appartengono al proprietario, ma sono privi di valore in qualsiasi altro Metaverso fin quando non saranno interconnessi.
Non ci sono ancora norme legislative per l’uso delle criptovalute nella vita sociale ed economica sebbene si registrino in alcuni Paesi alcune evoluzioni in questa direzione. Manca una soluzione generale, ma siamo incamminati verso un modo nuovo di interagire e usare il mondo informativo e digitale. Quando i beni digitali avranno uno standard unico per il mondo reale e quello virtuale, le infrastrutture tecnologiche saranno armonizzate, l’industria delle criptovalute legalizzata e interconnessa con l’economia reale e la società, i progetti resi più sicuri, anche la volatilità del mercato migliorerà e il passaggio verso la nuova industria raggiungerà livelli a dir poco impensabili.
Il Metaverso è quindi un tema enorme. Un elemento da inserire nell’agenda dell’industria finanziaria. Un fenomeno che possiamo chiamare “genesis trend” per avere al tempo stesso tre importanti caratteristiche come interesse diffuso, creazione di nuove abitudini, valore economico. E un impatto enorme per i risparmiatori, le nuove generazioni Genz Z e Millennials. Entro il 2026 1 persona su 4 spenderà almeno un’ora la giorno nel Metaverso, a conferma di nuove abitudini. I settori coinvolti si stima possano generare 23 milioni di posti di lavoro da qui al 2030 con un contributo al Pil mondiale del 2%.
Gli esperti guardano a 4 aree chiave necessarie per accedere finanziariamente al Metaverso, tutte dotate di un forte potenziale di crescita e di sviluppo che enunciamo solo per capitoli: diversi e più sofisticati sistemi di hardware, software, cloud e infrastrutture che permettano soprattutto l’interoperabilità ovvero la capacità di passare senza soluzione di continuità da un mondo all’altro mantenendo la stessa identità virtuale, indipendentemente dal mondo in cui ci troviamo.
Tutto questo si aggiungerà a una già ampia gamma di opportunità di investimento nell’universo digitale. Settori come l’e-commerce, i social media, l’e-health, l’istruzione e l’intrattenimento online, le piattaforme di lavoro dovrebbero beneficiare dell’espansione del Metaverso e migliorare la monetizzazione incrementando i tassi di mantenimento dei clienti, l’esperienza degli utenti e la fidelizzazione della clientela.
La digitalizzazione del nostro mondo è solo all’inizio. Investendo nel Metaverso, si partecipa a questa trasformazione, una dimensione che fa da ponte tra mondo fisico e la vita sul web.
Uno studio di ricerca inglese prevede una crescita dei ricavi per il Metaverso, su iniziative nel settore da parte di società di intermediazione e banche, dalla diffusione delle criptovalute come sistema di pagamento, dalla crescente attenzione di fintech e società finanziarie verso gli ecosistemi finanziari digitali, dalle collaborazioni tra fintech e istituzioni finanziarie tradizionali per espandere o rafforzare la loro presenza nel Metaverso.
Le società finanziarie potranno integrare il Metaverso ai loro servizi finanziari, che può avere un ruolo importante anche nella gestione dei dati finanziari, migliorare i metodi di gestione delle transazioni finanziarie forniti dalle soluzioni fintech. Un’altra applicazione riguarderà la realtà virtuale (VR) e la realtà aumentata (AR), che banche e istituzioni finanziarie stanno iniziando a utilizzare per rafforzare le relazioni con i clienti, fornire coaching o formazione.
Il mercato globale del Metaverso nella finanza può essere suddiviso in: società di intermediazione, banche d’investimento, istituzioni finanziarie, società fintech, società di gestione patrimoniale digitale, società di consulenza finanziaria e banche commerciali.
Per le banche d’investimento si prospetta una forte crescita dei ricavi, mediante il Metaverso si potrà migliorare l’esperienza di Customer Experience dei clienti (CX), aprire filiali virtuali nel Metaverso, fornire formazione e altre competenze ai dipendenti. Bank of America ha annunciato piani per lanciare la formazione tramite VR per i suoi dipendenti in quasi 4.300 centri finanziari in tutta la nazione.
Sebbene le potenzialità sembrino infinite, è opportuna, comunque, una buona dose di cautela. Consapevoli dei suoi limiti e delle sfide che pone alle aziende, il Metaverso introduce potenziali nuove vulnerabilità informatiche e rischi legati all’identità digitale, alle frodi. Solleva incertezze su questioni fiscali, di proprietà e di regolamentazione, oltre che sulle politiche e le pratiche legate alle valute digitali.
E la consulenza finanziaria? Il Metaverso sembra non attecchire molto bene fra gli specialisti dell’advisory. Una recente ricerca di Finer Finance Explorer, presentata nell’ottobre scorso all’ultimo Efpa Italia Meeting, rivela che quasi tutti i professionisti contattati, al di là della fascia di età, sono risultati poco possibilisti in merito al pieno successo di questo nuovo “medium” nell’ottica del proprio lavoro. Rimane forte, sia tra i clienti che tra i consulenti, la convinzione che per la consulenza il fattore dell’interazione umana rimarrà fondamentale.
Queste valutazioni sul Metaverso in realtà non suonano come del tutto nuove. Più di qualcuno si è mostrato poco convinto sulle attuali reali potenzialità “disruptive” del Metaverso in un’ottica di consulenza finanziaria, ponendo anche dubbi sulla reale sostenibilità di un’advisory fornita attraverso questa modalità di interazione. A oggi il Metaverso e la consulenza, al di là degli approfondimenti e delle discussioni sui media e fra gli operatori, sembrano essere ancora due mondi non molto vicini.
Quel che è certo è che il Metaverso avrà un’importanza sempre maggiore in futuro ed è già qui per restare. Insomma, si profila uno scenario con tante nuove evoluzioni e nuove sfide.
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