223 testimonianze per il MeToo italiano

Cresce sempre di più la portata di quello che da tempo viene chiamato MeToo italiano e che sta portando a numerose denunce per abusi e violenze subite nel mondo dello spettacolo in Italia. Un movimento che, fino ad ora, ha raccolto ben 223 testimonianze di attori ed attrici (in larghissima parte, ovvero 207 delle totali), ma anche allieve ed allievi, inesperti e più facilmente soggiogabili.



Numeri presentati ieri in conferenza stampa dalle associazioni Amleta e Differenza donna, che stanno portando avanti il movimento MeToo in Italia, raccogliendo le testimonianze e fornendo supporto nelle denunce. Numeri, ancora, che toccano tutto il mondo dello spettacolo, dai registi (che sono il 41,6% dei casi), agli attori (15,7%), passando per produttori (6,28%) e insegnanti (5,38%), ma anche critici, tecnici e spettatori. “Siamo al punto della fiaba in cui le chiavi per aprire le stanze di Barbablù, dove le donne vengono metaforicamente fatte a pezzi, le abbiamo noi”, spiega Cinzia Spanò, presidente di Amleta, lanciando quello che è a tutti gli effetti il secondo atto del MeToo in Italia. L’obiettivo è chiaro, avviare una seconda tornata di denunce contro il mondo dello spettacolo.



Il MeToo in Italia: le testimonianze

Le testimonianze di attori ed attrici all’interno del movimento MeToo in Italia sono sempre di più, e sembra che sia sempre più inarrestabile. “Dobbiamo difendere le vittime”, spiega Elisa Ercoli, presidente di Differenza donna, “non vogliamo una reazione contro qualche potente, ma contro un sistema che sa ma non agisce. Oggi l’aria però è cambiata grazie al coraggio delle attrici che stanno denunciando”.

E le denunce hanno dell’incredibile, storie di giovani vittime, maltrattate ed abusate da un sistema, che già all’estero è stato colpito da numerosi movimenti MeToo. “Se vuoi lavorare con me devi essere pronta a tutti”, racconta di essersi sentita dire una delle attrici coinvolte, “devi esercitarti a sedurre me per poi sedurre il pubblico”, avrebbe detto un altro uomo importante. “Avevo un appuntamento per un provino”, racconta un’altra attrice del MeToo italiano, “quando sono andati tutti via, è arrivato lui. Mi ha chiesto di levarmi le mutande. Era notte fonda, avevo paura. Mi ha chiesto di toccarlo e baciarlo. Mi ha afferrato la bocca e tra le gambe. Mi teneva così, come in una morsa. Per molti anni non ho lavorato”. “Chiuse la porta a chiave e disse”, racconta la vittima di un altro regista, “ora sei mia. Mi costrinse a un rapporto sessuale. Mi tenne lì tutta la notte.”. “Durante un saggio, seduto accanto a me, mi toccò, mi palpò”, racconta ancora l’ennesima vittima, ora accolta dal movimento MeToo.