Nelle stazioni metro di Milano si sta diffondendo sempre di più il bagarinaggio dei biglietti Atm usati, ma anche validi. Da Lampugnano al Duomo, sempre più ragazzi stanno dando vita a questo smercio di tagliandi, con l’obiettivo di guadagnarci qualche soldo. Come funziona? I venditori si fanno dare dai viaggiatori in uscita i biglietti appena utilizzati per il viaggio, ma ancora validi, per poi rivenderli ad un solo euro. Un business che è reso possibile, come ricorda il Corriere della Sera, da quando è stata introdotta la possibilità di poter entrare più volte in metropolitana con lo stesso biglietto.
“Scarta mentalmente quelli con un abbonamento – racconta il quotidiano di via Solferino descrivendo come agisce un ‘bagarino’ – punta chi invece infila il ticket nella fessura del tornello per l’uscita dal metrò. Il ragazzo individua una coppia di turisti tedeschi. In inglese chiede loro se possono regalargli il cartoncino che non usano più”. Dopo essersi fatto dare i tagliandi, lo stesso ragazzo si avvicina alla macchinetta dove trova un quarantenne che sta per acquistare un biglietto, proponendogli quindi il suo tagliando ad un solo euro (anziché due ndr).
METRO MILANO, BAGARINAGGIO BIGLIETTI USATI: LA POLIZIA STA CERCANDO DI ARGINARLO
“Tutta la scena aggiunge ancora il Corriere della Sera – si svolge a pochi metri dalla postazione in cui è in servizio un addetto di Atm. Nessuno interviene per verificare cosa stia succedendo. Secondo il racconto di più testimoni, la rivendita sottobanco dei ticket ceduti dai passeggeri e ancora in corso di validità si ripete in varie stazioni del metrò”.
La rivendita dei biglietti della Metro Milano usati ma ancora validi è possibile dal 2019, da quando il costo dei tagliandi è salito da 1.5 a 2 euro, introducendo però la possibilità di poter usare lo stesso biglietto più volte in metro, nel limite della durata del titolo di viaggio. “In tutti i casi – ricorda il Corriere della Sera – i cartoncini sono personali e non cedibili. Di fatto, quindi, non possono essere regalati ad altri né tantomeno rimessi in commercio”. Il fenomeno è conosciuto sia dall’Atm che dalle forze dell’ordine, a cominciare dalla polizia della metro, e si sta cercando di arginarlo, anche se la cosa è tutt’altro che semplice.