Arriva anche la presa di posizione di Atac dopo gli sviluppi sul caso Metro Roma. L’Agenzia del trasporto autoferrotranviario del Comune di Roma ha evidenziato in una nota: «Preso atto delle notizie di stampa, che riportano gli sviluppi delle indagini sui fatti avvenuti sulle scale mobili di alcune stazioni metro, Atac, nel ribadire la piena fiducia nel lavoro della magistratura, alla quale è stata offerta piena collaborazione, sottolinea che l’azienda è impegnata per garantire la piena sicurezza degli impianti nelle stazioni che ricadono sotto la sua responsabilità, insieme con la continuità del servizio». E ancora: «Lo confermano le decisioni sin qui intraprese, che tra l’altro hanno condotto alla risoluzione del contratto con la ditta di manutenzione e alla stipula del contratto con Otis, costruttore degli impianti, per una verifica e revisione straordinaria delle scale mobili. Ciò proprio allo scopo di garantire la loro sicurezza e funzionalità, pure se al costo di chiusure prolungate delle stazioni. L’azienda si scusa per i disagi procurati».
METRO ROMA: “PERMANE SITUAZIONE DI PERICOLO”
Permane lo stato di pericolo in quel di Roma, a seguito dell’indagine che ha portato a 4 misure interdittive. Lo ha spiegato senza troppi giri di parole il gip capitolino, Massimo Di Lauro: «Il pm – si legge sull’edizione online de Il Messaggero – ha evidenziato il grave allarme sociale in quanto, nonostante i gravi incidenti presso le stazioni di Repubblica e Barberini, appare tuttavia evidente, dall’ascolto delle numerose conversazioni, che permane il preoccupante stato di pericolo per l’incolumità pubblica e nello specifico dei fruitori della metropolitana di Roma». A seguito dei guasti ripetuti sulla linea metropolitana capitolina, è emersa «la mancata effettuazione delle manutenzioni, ovvero la loro incompleta esecuzione, oltre che, in alcuni casi, la dolosa manomissione di dispositivi di sicurezza degli impianti di traslazione». Una situazione che ha reso «conseguentemente concreto lo stato di pericolo per l’incolumità pubblica in relazione a svariate stazioni della metropolitana della Capitale». I 4 raggiunti da misure interdittive hanno volontariamente omesso la manutenzione della metro, anche se bisognerà comprendere bene quale sia stato il reale motivo dietro tale azione criminosa. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GUASTI ALLA METRO DI ROMA, 4 MISURE INTERDITTIVE: I NOMI
Con la complicità di alcuni dirigenti, venivano eseguite manomissioni volontarie alla metro di Roma, per evitare i costi di manutenzione e le penali. Così agivano i 4 che sono stati raggiunti in queste ore da misure interdittive da parte delle forze dell’ordine: tre sono dipendenti dell’Atac, la municipalizzata dei trasporti di Roma, mentre il quarto è un dipendente di Metro Roma Scarl, società campana che aveva vinto il bando per la manutenzione con un ribasso del 50%, e la cui sede era andata a fuoco il giorno prima del sopraluogo degli investigatori, come ricorda Il Fatto Quotidiano. In totale sono saltati quasi 3000 interventi annui sui 739 impianti presenti. I tre dirigenti Atac interdetti sono Renato D’Amico, responsabile sicurezza, Alessandro Galeotti, addetto alla vigilanza delle scale mobili, ed Ettore Bucci. Secondo gli inquirenti, il trio sapeva che andavano effettuati i controlli, ma per evitare il blocco delle metro, cosa che avrebbe creato polemiche e disservizi, hanno saltato l’intervento. “Se non avessimo sequestrato la stazione ci sarebbero potuti essere incidenti gravi all’indomani”, ha detto Luigi Silipo, capo della Squadra Mobile di Roma. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GUASTI ALLA METRO DI ROMA: 4 MISURE INTERDITTIVE
Sono quattro le misure cautelare interdittive, a seguito del guasto avvenuto alla scala mobile della metro di Roma il 23 ottobre di un anno fa. Come riferisce l’edizione online di TgCom24, in queste ore i poliziotti della Squadra Mobile di Roma e quelli del commissariato Viminale, stanno eseguendo un’ordinanza a carico di quattro dipendenti della Metro Roma e di Atac. Le accuse nei loro confronti sono quelle, a vario titolo, di frode nelle pubbliche forniture e lesioni personali colpose aggravate. Le misure giungono dopo un’indagine durata quasi un anno da parte della procura di Roma in merito al famoso incidente che provocò il ferimento di numerose persone presso la stazione Repubblica ad ottobre dell’anno scorso, dopo la partita fra la Roma e il CSKA di Mosca, gara di Champions League: l’ultimo gradino si incastrò nel macchinario, divenendo una sorta di tagliere su cui piombarono svariati supporters moscoviti, alcuni ferendosi in maniera seria.
METRO ROMA, 4 DIPENDENTI ACCUSATI DI “FRODE E LESIONI”
La stazione della Linea A riapri solo dopo otto lunghissimi mesi, rimanendo quindi chiusa per 246 giorni, dal 23 ottobre al 26 giugno, per la rabbia dei numerosi pendolari del posto che hanno dovuto effettuare un altro percorso, privandosi di uno degli snodi principali della capitale, a cui poi fece seguito anche la chiusura della fermata di Piazza di Spagna e Barberini. La prima rimase inattiva per circa 45 giorni, riaprendo a maggio, mentre la seconda è ancora chiusa dal 21 marzo di quest’anno, dopo essere stata dissequestrata. Al momento la metropolitana romana presenta una serie importante di guasti, visto che sono ben otto le fermate chiuse sulla Linea A, a cui vanno ad aggiungersi le sei della linea B, e una sulla C. Le misure interdettive, oltre al guasto alla stazione Repubblica, riguardando anche quello per la fermata della metro Barberini.