Europa divisa e sottomessa agli Stati Uniti? Non è questa la visione che ha Roberta Metsola dello scenario legato alla guerra in Ucraina. «Più che mai in queste settimane abbiamo dimostrato di essere uniti sulle sanzioni e la solidarietà, sul fatto che l’Europa non sia in competizione con i partner», dichiara la presidente del Parlamento europeo a Mezz’ora in più. Si dice convinta del fatto che l’Unione europea stia mostrando «una leadership che prima non sembrava possibile». Il messaggio è chiaro, ma lo ribadisce: «La guerra deve finire, l’Ucraina deve essere protetta e deve avere gli strumenti per proteggersi, perché tutti i Paesi devono avere il diritto di difendersi».
Nell’intervista spiega di aver percepito gratitudine a Kiev nei confronti dell’Ue per quello che sta facendo, «ma anche richiesta di maggiori armamenti e assistenza». L’Europa ha l’intenzione di non deludere gli ucraini, ma anzi di aiutarli in modo concreto e tangibile. «Abbiamo fatto tutto? No, possiamo fare e dare molto di più, perché l’Ucraina combatte anche per noi e per i valori europei. C’è un vicino che ci sta minacciando con la nostra dipendenza sull’energia», ammette Roberta Mestola.
“ARMI? DOVEVAMO DARLE PIÙ IN FRETTA”
C’è anche autocritica nelle parole della presidente del Parlamento europeo. «I Paesi che hanno le armi le stanno finalmente dando. Penso che potessimo darle più in fretta, presto, ma lo stiamo facendo. Ma dobbiamo continuare ad aiutare». D’altra parte, Roberta Metsola è consapevole che gli Stati membri dell’Ue abbiano tutti realtà diverse e quindi anche discussioni differenti. «Se sei vicino alla Russia, se sei membro della Nato, se hai un partito di opposizione influenzato dalla Russia, se sei totalmente dipendente dal gas russo… Le discussioni sono diverse, ma ho visto unità anche ai vertici dell’Europa, perché è quello che vuole la gente. Prima si prendevano decisioni che si dovevano spiegare alle persone, ora si prendono decisioni chieste dalla gente».
“SOVRANISTI? MESSAGGIO CHIARO…”
A tal proposito, quando Lucia Annunziata le ha chiesto dei sovranisti che si starebbero riorganizzando («L’Europa ha avuto un fronte sovranista che ha cercato di riscrivere le regole ma non ci sono riusciti, ora questo fronte sta provando a riorganizzarsi», lo ha detto la conduttrice, non Metsola come attribuito altrove), la presidente del Parlamento Ue ha spiegato: «Quando avevamo la crisi della pandemia, l’Ue c’era. C’era un messaggio chiaro: se c’è la volontà politica di fare una cosa in comune allora si può fare. È successo con i vaccini, con il pass digitale, con il Recovery Fund. Ma c’è bisogno di fare di più. Dobbiamo cominciare a sentire quello che la gente vuole, ad ascoltare la gente che non vota e non ha fiducia nella politica».