La storia di Carlotta Bertotti rientra nel novero di quelle che meritano di essere ascoltate e raccontare, complice il messaggio di body positivity che le permeano. La giovane, modella e influencer, è nata con un nevo di Ota, un’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute e delle strutture oculari e peri-oculari. Crescendo, la giovane ha visto crescere la sua macchia, che ora occupa metà del suo viso: “Da piccola mi vedevo come un fenomeno da baraccone e pensare di lavorare nella moda mi sembrava surreale – ha confessato Carlotta Bertotti nello studio televisivo de ‘I Fatti Vostri’ –. Quando sono nata avevo solo un puntino in un occhio. Mia madre mi portò dallo specialista e inizialmente si parlava di una malattia asiatica e di un trauma da parto. Poi, complici i progressi della medicina, si è capito che si trattava di un nevo di Ota”.
A 8 anni la macchia si è estesa e la giovane Carlotta se ne vergognava sempre più: “Ogni mattina, prima di andare a scuola, mi truccavo per due ore, poi ripetevo il trucco più volte durante la giornata per non affrontare gli sguardi e le domande delle persone. Avevo fatto addirittura arrivare una lente a contatto dall’America, che mi faceva nascondere in maniera integrale il tutto alle persone. Nessuno lo sapeva, solo i miei cari. Volevo creare un castello attorno a me. Era un qualcosa di così intimo e doloroso che anche soltanto dire ‘è una macchia’ risultava difficile. Avevo addirittura paura di stringere relazioni sociali con amiche o ipotetici fidanzati”.
CARLOTTA BERTOTTI: “VOGLIO USARE LA MIA DISCROMIA PER FARE DEL BENE ALLE PERSONE”
Proprio a “I Fatti Vostri”, su Rai Due, Carlotta Bertotti ha rivelato che a scuola non prendeva mai parte alle gite e anche il suo primo bagno al mare è arrivato solo dopo il raggiungimento della maggiore età 18. Accampava scuse in continuazione pur di celare il suo segreto, fino a quando, dopo la maturità, decise di fare cadere ogni maschera: “Organizzai io la gita post maturità, perché avevo bisogno di un bagno nella mia camera. Un giorno andai in spiaggia e mi struccai senza anticipare nulla ai miei amici. Loro non mi dissero assolutamente niente, quasi fui io a chiedere loro se notassero qualcosa di strano. Oltre a truccarmi, infatti, indossavo anche una personalità che si addicesse a quel trucco: molto forte e difficile da scalfire. Quel bagno per me è stata una liberazione, un’esperienza che non mi dimenticherò mai”.
Carlotta Bertotti scelse a quel punto di affrontare un ulteriore ostacolo, quello di mostrarsi sui social: “Feci il mio primo set fotografico senza trucco da un amico e postai una didascalia sotto la foto online, nella quale dicevo di volermi mostrare per come ero e di non voler dare spiegazioni. Chiusi i social per tre giorni e poco alla volta decisi di affrontare le domande. Fortunatamente non ho haters. Ho persone che si confidano totalmente e raccontano la loro storia”. Sino all’approdo su Vogue: “Quando ho visto il servizio pubblicato con le mie istantanee, ho compreso che questa è la mia strada. Posso usare la mia discromia per fare del bene ad altre persone essendo me stessa. Questa sono io e non devo più nascondermi. E ho anche trovato l’amore vero: si chiama Alessandro e lavora nell’ambito della moda”.