Il Security Service (MI5), ente per la sicurezza e il controspionaggio britannico, sta usando l’intelligenza artificiale (AI) per “automatizzare” la ricerca di terroristi. In particolare, viene usata per prevedere se le persone che guardano video violenti online possono avere il potenziale per diventare dei pericolosi terroristi. Il capo dell’MI5, Ken McCallum, ha rivelato infatti agli studenti dell’Università di Glasgow che i suoi esperti stanno mettendo in campo anche strumenti come intelligenza artificiale e apprendimento automatico per passare al setaccio i video guardati dai sospetti terroristi per capire quale sia il livello di rischio per la società. Come evidenziato dal Telegraph, ciò consentirà ai programmi informatici di svolgere il lavoro un tempo svolto da centinaia di spie. Peraltro, in questo modo il personale non dovrà guardare immagini inquietanti di decapitazioni e torture che hanno la capacità di causare disturbi da stress post-traumatico.



In virtù di questa svolta, l’MI5 vuole reclutare laureati in matematica. «Oggi vogliamo automatizzare il più possibile la conversione fondamentale dell’audio in testo ricercabile, liberando i nostri analisti per concentrarsi sull’estrazione delle informazioni di intelligence che contano. Ma la natura impegnativa dei nostri dati audio fa sì che le soluzioni speech-to-text commerciali spesso non siano in grado di fare ciò di cui abbiamo bisogno, almeno non con la precisione che il lavoro ad alto rischio giustamente richiede», ha dichiarato McCallum agli studenti. Per questo, gli scienziati stanno costruendo, addestrando e distribuendo i modelli di apprendimento automatico, «migliorandoli continuamente sulla base di un feedback reale, dando al nostro personale un enorme aumento di produttività e consentendo loro di applicare le loro capacità analitiche ai veri segreti e misteri».



“CON INTELLIGENZA ARTIFICIALE SALVEREMO VITE UMANE”

«Questa interazione tra matematica, informatica, ingegneria e competenze umane è una dinamica fondamentale» per l’MI5. La sfida è passare dalla teoria alla pratica. «Un secondo esempio di applicazione dell’IA è il rilevamento della violenza nelle immagini. Capire se, ad esempio, un prolifico collaboratore di forum online di estrema destra guarda anche video di decapitazioni grafiche può aiutare a valutare il livello di rischio che potrebbe rappresentare», ha aggiunto Ken McCallum, come riportato dal Telegraph. Secondo il colonnello Richard Kemp, esperto di antiterrorismo ed ex comandante di truppe di fanteria in Afghanistan, questa svolta contribuirà a salvare vite umane.



«L’intelligenza artificiale consentirà ai nostri servizi di intelligence di fare un passo avanti fondamentale nell’identificazione e nella valutazione delle minacce in patria e all’estero e questo li aiuterà a salvare vite umane. Le nostre agenzie di intelligence sanno anche che i terroristi e altri soggetti che ci minacciano utilizzeranno l’IA per migliorare le proprie capacità. Come sempre, il mondo dell’intelligence è una gara a chi è più avanti, mentre tutte le parti sfruttano le ultime tecnologie. L’altro vantaggio è che gli individui non dovranno passare al setaccio centinaia di immagini esplicite e violente», ha dichiarato Kemp al Telegraph.