Mia Bocci è la figlia dell’attore Cesare Bocci, che ha parlato di lei in occasione di “Un caffè con…”, rubrica audiovisiva condotta da Lorella Cuccarini. La ragazza, 22 anni, ha iniziato a lavorare come assistente del padre nei programmi che conduce e, come ha detto lui stesso, “sta diventando un mio braccio destro. Adesso abbiamo fatto un’altra cosa insieme per Rai Tre”.



Fra i due c’è, da sempre, un bellissimo rapporto: “Abbiamo avuto un’unione molto forte all’inizio, quando mia moglie Daniela stava male, e questa cosa sicuramente ha segnato il nostro rapporto. Ci sono delle basi che ci fanno fidare l’uno dell’altra. Poi ultimamente, quando abbiamo iniziato proprio a lavorare gomito a gomito, diverse volte è venuta a lavorare come truccatrice, ma soprattutto come badante”, ha scherzato Cesare Bocci, il quale ha poi dovuto rispondere a una domanda sulla gelosia.

CESARE BOCCI SULLA FIGLIA MIA: “NON SONO UN PADRE GELOSO, MA NON VOGLIO CHE SOFFRA”

Nel prosieguo della chiacchierata con Lorella Cuccarini, Cesare Bocci ha riferito di non essere un padre geloso, ma “magari tendo a proteggere mia figlia Mia, perché pensare che lei possa soffrire per amore o per altre cose a me veramente fa star male. Forse sono un po’ protettivo, sotto questo punto di vista, ma quando lei ha cominciato a crescere e io me ne sono accorto, quel giorno li avrà avuto quindici anni, l’ho ripresa per chissà quale ragione. Non mi ricordo perché: aveva combinato qualcosa a scuola e l’ho strigliata con il sorriso.

In quel momento, Cesare Bocci ha ricevuto una lezione dalla figlia Mia, che “si è girata e mi ha guardato negli occhi. Mi ha detto: ‘Papà, tu la devi smettere di fare il papino amico! Io sono grande. Se mi devi riprendere, dimmelo così’. Porca miseria! Quel momento mi è servito per crescere proprio come genitore, ma anche come persona. Ho capito che ormai dovevo avere un altro rapporto con mia figlia, da adulti. Noi dobbiamo esserci per i nostri figli, ma ormai se la strada gliel’abbiamo segnata giusta, quella è. Non possiamo recuperare chissà cosa”.