LIVORNO, SFRATTATO IL PADRE DI MIA DIO (MEMBRO DELLA DIREZIONE PD)

Mia Diop, responsabile dei Giovani Democratici di Livorno e componente della Direzione del Pd, era già entrata nell’occhio del ciclone per i suoi post pro-Palestina dopo lo scoppio della guerra in Medio Oriente: ora però “La Verità” e “Fuori dal Coro” scoprono che nella sua Livorno il padre Mbaye Diop sarebbe appena stato sfrattato dalla casa dove viveva abusivamente da 20 anni senza pagare l’affitto.



La giovane “fedelissima” di Elly Schlein, portata come esempio di diritti e inclusione all’interno della Direzione Dem, ora si ritrova di nuovo al centro delle polemiche questa volta per la vicenda legata al padre: stando ai documenti – riportati dalla trasmissione Fuori dal Coro su Rete 4 e da La Verità – il padre di Mia Diop avrebbe un debito col Comune da 27.213 euro. Per questo motivo, il dirigente comunale dell’ufficio patrimonio – Enrico Montagnini – avrebbe chiesto all’Avvocatura di Stato di avviare Rutte le pratiche per le procedure di sfratto per morosità.



CAOS PD A LIVORNO, NO COMMENT DALLA ‘STELLINA’ DEM

Sempre secondo quanto riportato dalla trasmissione di Mediaset condotta da Mario Giordano, dei 27mila euro totali di debito per mancati affitti del padre di Mia Diop, «ben 19.951 relativi a canoni non pagati sono stati già mandati al ruolo e sono parte di un contenzioso civile». Nella città di Livorno, tra l’altro amministrata dal Centrosinistra dopo gli anni della giunta M5s, vi sono anche altre case che risultano occupate da almeno 20 anni: il sindaco Pd Luca Salvetti rivendica comunque un risultato importante di questi anni, «Erano 300 ora sono scese a 50».



Secondo quanto scoperto da “La Verità” il padre Diop avrebbe lavorato all’ARCI ed è stato per alcuni anni anche sostenitore dell’ex Premier Matteo Renzi: resta ovviamente da capire se le accuse mosse dal Comune di Livorno contro il padre di Mia Diop siano confermate e se dunque realmente l’uomo vivesse da 20 anni in una casa abusiva senza pagare affitto. Ciò che rimane però è l’imbarazzo per una vicenda al momento ancora non commentata dalla figlia impegnata in politica. Sui propri canali social non vi sono riferimenti al caso “esploso” in questi giorni cosi come al momento non risultano prese di distanza/risposte all’inchiesta giornalistica: di contro invece un post ricco di polemica era stato scritto da Diop nelle scorse settimane con pieno riferimento alla guerra in corso in Medio Oriente. «Sempre dalla stessa parte. Antifascismo = antisionismo. Grazie all’associazione Livorno-Palestina per tenere viva l’attenzione sulla condizione del popolo palestinese. Per Khaled e tutti i prigionieri politici detenuti». Il post suscitò numerose critiche anche all’interno dello stesso Pd contro l’astro nascente vicina a Schlein in Toscana, tanto a portarla a precisare con una lunga storia su Instagram: «Condanno con sdegno senza se e senza ma l’attacco terroristico di Hamas che ha portato alla morte di centinaia di vittime innocenti. Quello che è successo non fa certo bene alla causa palestinese e non fa altro che acuire le tensioni in un’area già martoriata. Questo tentativo di screditarmi viene compiuto direttamente da una parte del partito ai danni di un’altra e comunque da parte di persone mature contro una ventunenne, senza che mi sia stato chiesto nulla».