A quasi 25 anni esatti dalla morte di Mia Martini, suicidatasi dopo un periodo di dramma interiore, è ancora fortissimo l’affetto del pubblico nei confronti di quella che viene considerata una delle voci italiane più belle di tutti i tempi. E basta andare sulla pagina Instagram ufficiale di Rai Tre, dove ieri sera è stato trasmesso uno speciale dedicato proprio a Mimì, per capirlo. Sono numerosi i commenti lasciati dagli utenti, a cominciare da quello di un follower che scrive: “Grazie semplicemente grazie per aver dedicato una prima serata a Mia Martini. Questo vuol dire fare cultura, tramandare la nostra storia musicale, soprattutto per le nuove generazioni che magari non erano neanche nati nel 1995 quando troppo presto ci ha lasciati”. Un altro invece commenta così: “Ogni volta che la sento cantare mi fa venire i brividi, la sua intensità è quella di chi canta la vita in una sola nota. Pura arte!”. Molti altri scrivono: “Che bella storia Mia Martini”, “Grande Mimí!!!”, “Fantastica !!”, “Grandissima Mimì”. Il suo vuoto non è stato ancora colmato, e mai verrà riempito. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



MIA MARTINI COME È MORTA? “GIORNI PRIMA QUALCOSA DI STRANO…”

Amici e colleghi raccontano così la scomparsa di Mia Martini, oggi protagonista del docufilm in onda su Rai3 dal titolo Mia Martini, fammi sentire bella. “Doveva esibirsi ad Avellino, da quelle parti”, racconta chi l’ha conosciuta. In realtà, la meta era Salerno. Il suo manager, però, non riusciva a rintracciarla. La prima ipotesi fu che a ucciderla fosse stato un infarto. Questo il racconto di Nando Sepe: “Anche durante le prove c’era qualcosa che non andava. Il manager della band diceva: ‘Mimì è strana’. Si stancava subito”.  Dopo 3 giorni di squilli a vuoto, Nando cominciò ad allarmarsi. E in effetti, poco dopo, ricevette la drammatica notizia: Mimì non c’era più. “La trovarono morta sul letto con le cuffie nelle orecchie. Dovevamo fare una trasmissione su Napoli e lei si stava preparando. La canzone era Luna rossa”. L’autore di testi Fasano ricorda come a Mia piacesse ‘cantare la luna’. Tantissimi brani di cui fu interprete contenevano questa parola, indizio che il suo sogno, con la musica, era proprio arrivare a essa. Non semplicemente alle stelle, ma ancora di più. (agg. di Rossella Pastore)



Le accuse di Olivia Bertè

La morte di Mia Martini è stata e continua ad essere una pagina di cronaca difficile da spiegare. La sorella della cantante, Loredana Berté, è tonata più volte a parlarne, cercando comunque di non superare quel limite oltre il quale il dolore è davvero accecante. Eppure le sue rivelazioni non hanno trovato d’accordo la sorella minore di mia e Loredana, Olivia, che ha infatti accusato la Berté. “Perché continuare a raccontare cose non vere? Perché gettare ombre anziché fare luce? – avrebbe detto la donna, come riportato da notizie.it – Perché non parlare dell’arte e delle tante cose belle e positive della nostra amata sorella e basta? – e aveva concluso – A chi giova tutto questo? All’audience di programmi generalisti cui poco interessa salvaguardare la nostra intimità? Anzi… e mi fermo qua.” (Aggiornamento di Anna Montesano)



Mia Martini, com’è morta?

Mia Martini, come è morta l’interprete di “Almeno tu nell’universo”? A distanza di quasi 25 anni dalla sua morte, si torna a parlare della straordinaria artista di Bagnara Calabra in occasione della messa in onda del documentario “Mia Martini – Fammi Sentire Bella” in onda giovedì 27 febbraio 2020 in prima serata su Rai3. Un appuntamento imperdibile per tutti i fan di Mimì, ma per tutti gli estimatori della grande musica italiana che potranno scoprire un ritratto inedito dell’artista raccontata con interviste esclusive di amici, parenti e colleghi che l’hanno vissuta e conosciuta. Dalle sorelle Loredana, Leda e Olivia fino ai nipoti Luca e Manuela, ma anche le testimonianze di colleghi come Caterina Caselli e Dori Ghezzi e di alcuni grandi autori che hanno scritto per lei alcune delle canzoni più belle della musica italiana. Mimì c’è ancora oggi, la sua voce vive e risuona nelle sue canzoni senza tempo, ma anche in un brano inedito dal titolo “Fammi sentire belle” in uscita dalla mezzanotte di giovedì 27 febbraio. La vita artistica e personale di Mimì al centro del documentario diretto da Giorgio Verdelli, che torna a Rai3 dopo il successo del suo lungometraggio “Pino Daniele – Il tempo resterà”, premiato con il Nastro d’Argento.

Mia Martini morte: le possibili cause

Il 12 maggio del 1995 Mia Martini muore. La cantante, dopo diversi giorni di irreperibilità, viene ritrovato nella sua abitazione in via Liguria 2 a Cardano al Campo, in provincia di Varese, adagiata sul letto con le cuffie del mangianastri nelle orecchie e il braccio proteso verso un telefono. Poco dopo la morte della cantante di “Almeno tu nell’universo”, la Procura di Busto Arsizio ha aperto un’inchiesta chiedendo anche un’autopsia sul cadavere; l’inchiesta si è conclusa registrando come causa del decesso arresto cardiaco da overdose di cocaina. C’è anche chi ha ipotizzato la possibilità che Mimì si fosse suicidata, ma questa versione non è mai stata condivisa dalla sorella Loredana Bertè e dalle altre due sorelle. In particolare la Bertè durante un’intervista rilasciata a Musica leggera ha accusato della morte il padre Giuseppe precisando di aver visto dei lividi sul corpo di Mimì. Non solo, la Bertè ha anche detto che il corpo di Mimì è stato cremato in fretta poco dopo il decesso. Parole fortissime quelle pronunciate dalla Bertè che, intervistata da Top Secret, è tornata nuovamente sull’argomento dicendo: “lui le ha dato un appartamento del c…, dove non c’era niente. C’era un materasso steso per terra e basta. Mimì si lamentava, diceva che quel posto faceva schifo e che non ci sarebbe rimasta. C’è stata in tutto tre giorni: uno da viva e due da morta, ma in quell’appartamento ce l’ha messa il padre, poteva tenersela lui… poi quando l’ho vista dentro la bara, era massacrata, piena di lividi. Che ne so, magari Mimì si è fatta uno spinello, e lui è entrato e l’ha massacrata. Perché è sempre stato così: un padre padrone. A mia madre la prendeva a calci in c.., le dava il veleno”.

Loredana Bertè sulla morte di Mia Martini: le accuse al “padre padrone”

Loredana Bertè ha poi proseguito rivelando alcuni dettagli di quello successo durante il funerale della sorella Mia Martini: “al funerale di Mimì Renato Zero mi ha lasciata sola con lui, nella camera mortuaria. Io non lo vedevo da quando avevo 5 anni, e la prima cosa che gli ho detto è stata: Che le hai fatto? L’hai ammazzata!. E lui mi ha preso per i capelli. Renato mi ha dovuto portare a Roma, per 6 mesi ho fatto delle siringhe, perché in testa avevo dei buchi grandi così, dove mi mancavano i capelli che gli erano rimasti in mano. Dai cazzotti che mi ha dato io sono cascata nella bara di Mimì, che era aperta”.