Tra i salti nel buio di Mia Martini c’è la delicata operazione alle corde vocali che la portarono lontano dal palco per un anno. Fu una lunga battaglia quella affrontata dalla cantante che si è vista trasformare la voce diventata di colpo più profonda e drammatica. Una voce blues che l’ha resa unica nel panorama Italiano. Racconta così la sua esperienza in una intervista di Laura Reggiani “È stato alla fine del ’78. Andava tutto bene tranne la mia voce: dovetti subire un’operazione alle corde vocali e fu un momento drammatico. Lo sarebbe stato per una persona qualsiasi, figurarsi per una che nella voce aveva il suo strumento di lavoro. Per otto mesi, credo i più lunghi della mia vita, non ho neppure potuto parlare, comunicavo solo a gesti”.La sua paura maggiore fu quella di non riuscire a fare quello che ha sempre amato ovvero cantare “Sì, ci sono stati questi pensieri. E così mi sono buttata nello studio del pianoforte, della chitarra, di teoria musicale preparandomi, insomma, al peggio…”.



Va detto che adattarsi alle nuove estensioni vocali non è stato semplice, ma il suo ritorno nel mondo della musica è stato un vero trionfo con la canzone “E non finisce mica il cielo” una delle canzoni d’amore più intense del panorama musicale italiano con la quale a Sanremo nel 1982 ottenne il Premio della Critica. La canzone fu scritta per lei da Ivano Fossati. Dopo la sua morte il premio della critica venne intestato proprio a Mia Martini, un riconoscimento troppo tardivo forse per una talento mai veramente apprezzato e compreso fino in fondo nella sua fragilità.

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