“Quella diceria l’ha distrutta”: così l’amico di Mia Martini, Claudio Belfiore, ai microfoni di Oggi è un altro giorno. Il grande sodale dell’indimenticabile artista ha spiegato che quella voce messa in giro dalle malelingue ha segnato la vita della cantante: “La perseguitò per anni. C’è stato un episodio da innesco: lei prestò un pulmino a dei ragazzi che ebbe un incidente. Ma ci furono anche altri episodi e fu ostracizzata. Cercava di combattere questa diceria, ma lei soffriva molto”.
“La scaramanzia impera nel nostro settore. E non è bello per niente”, ha messo in risalto Mario Lavezzi nel salotto di Serena Bortone. Poi Claudio Belfiore ha proseguito: “Mimì cercava di non parlarne, ma la situazione diventava sempre più drammatica. Voleva stare spesso a casa dopo le serate, che iniziavano a diminuire. Per questo lei si ritirò, non voleva più cantare. Lei voleva cantare ed essere amata”. (Aggiornamento di MB)
L’ORIGINE DELLA DICERIA SU MIA MARTINI
“Mia Martini porta sfortuna”, una frase che ha macchiato per sempre la vita di Mimì, e che porterà la stessa a suicidarsi. Era il 12 maggio del 1995, esattamente 27 anni fa, quando la straordinaria artista veniva trovata senza vita nel suo appartamento, un folle gesto causato anche da quel triste soprannome di “porta sf*ga”, che molti le avevano affibbiato senza alcun reale motivo. L’etichetta di porta sfortuna nacque infatti casualmente e illogicamente dopo un concerto in Sicilia della stessa sorella di Loredana di Bertè.
In quell’occasione avvenne un fatto un po’ particolare: l’evento finì tardi, di conseguenza Mia Martini si raccomandò con la sua band di non fare ritorno a casa di notte ma di restare nell’albergo pagato da lei; peccato però che il gruppo non seguì il consiglio, rientrò verso la propria abitazione, e sul tragitto si verificò un incidente con morti e feriti. I giornali riportarono immediatamente la notizia, alludendo, sbagliando, che Mia Martini non volesse pagare l’albergo alla sua band, e che per questo erano tornati a casa a notte fonda. E quindi scattata la scintilla e la frase “Mia Martini porta sfortuna” ha iniziato a diffondersi a macchia d’olio in numerosi ambienti dello spettacolo.
MIA MARTINI PORTA SFORTUNA, LE ORIGINI DELLA DICERIA: L’HOTEL CHE PRESE FUOCO NEL ’73
In seguito, nel 1973, un albergo dove alloggiava Mia Martini prese fuoco, e ciò non fece altro che alimentare ulteriormente quell’errata considerazione dell’artista. Ci fu poi il caso riguardante Gianni Boncompagni, riportato da numerosi organi di informazione online, ma che lo stesso artista ha sempre smentito, circa il fatto che lo avrebbe messo in guardia la propria troupe, in occasione di un’ospitata di Mia Martini nel suo programma, in quanto sarebbe potuto succedere di tutto, come un blackout o la caduta dei microfoni.
Non riuscendo più a reggere quel pesantissimo fardello, la cantante decise di ritirarsi lontano da tutto e tutti, fino a che il 12 maggio del 1995 non venne trovata senza vita a Cardano al Campo, nei pressi di Busto Arsizio, morta da due giorni senza che nessuno se ne fosse accorto.