La vita di Mia Martini è stata segnata dalle maldicenze. Quel “porta sfortuna” si è diffuso a macchia d’olio diventando la sua disgrazia. Allontanata da tutto e tutti, Mimì improvvisamente si ritrova abbandonata da tutti. Un momento terribile della sua carriera e della sua vita personale da cui non si è mai ripresa; quell’etichette le resterà incollata addosso per tutto il resto della sua vita fino alla tragica scomparsa il 12 maggio del 1995 nel suo appartamento di Cardano Al Campo. A raccontare come è nata quell’infamia è stata la sorella Loredana Bertè nella sua autobiografia:  “c’era stato un concerto in Sicilia. Era finito tardi. Mimì si era raccomandata con la band: avete l’albergo pagato, dormite qui, mi raccomando. Ma i ragazzi, come capitava allora, avevano pensato di arrotondare la diaria viaggiando di notte”. Quel viaggio non andò bene: “ci fu un incidente, fecero un frontale, ci furono dei morti e i giornali iniziarono a pubblicare foto degli spartiti di Mimì insanguinati e a insinuare che non avesse voluto pagare l’hotel” ha raccontato la Bertè. E’ bastato poco e la voce “Mia Martini porta jella” ha cominciato a girare negli ambienti dello spettacolo. “Mimì porta iella si diceva a mezza voce e l’infamia si fece largo” – racconta la Bertè che sugli ultimi anni di vita della sorella “la storia della sfiga, l’etichetta volgare e vigliacca che le appiccicarono addosso come fosse un prodotto da bancone del supermercato, la umiliava e la feriva”. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)



Mia Martini e la sfiga: Renato Zero ‘garante’ a Sanremo? La furia di Aragozzini

Questa sera Rai1 ripropone il film “Io sono Mia“, riportando all’attenzione la questione tanto discussa negli anni dell’infamante diceria secondo la quale Mia Martini portasse sfortuna. Una voce che ha segnato drasticamente la vita della cantante, sorella di Loredana Berté. Proprio quest’ultima qualche tempo fa ha raccontato un aneddoto riguardante il Festival di Sanremo 1989 al quale la Martini avrebbe partecipato soltanto grazie ad un “garante”, Renato Zero, che si sarebbe fatto carico delle possibili conseguenze causate dalla partecipazione della cantante alla kermesse. Una rivelazione tanto sconvolgente quanto impensabile che è stat però duramente smentita da colui che, quell’anno, era a capo dell’organizzazione del Festival: Adriano Aragozzini. In un’intervista a Il Fatto quotidiano, l’uomo ha parlato infatti di menzogna, accusando proprio il noto cantante romano.



Renato Zero ha fatto da garante a Mia Martini al Festival di Sanremo 1989? “Menzogna!”

“Questa è una menzogna gigantesca, completamente destituita di ogni fondamento, lanciata da Renato Zero: non è vero che non volevo prendere Mia Martini nel cast del Festival perché dicevano portasse iella, niente di più falso.” ha dichiarato Adriano Aragozzini nel corso dell’intervista. Ma non è tutto, ha infatti continuato aggiungendo ulteriori dettagli: “Zero durante quell’intervista disse di avere una lettera da me firmata che confermava il fatto: io già allora smentii categoricamente e chiesi di renderla pubblica, ma non lo fece semplicemente perché non esisteva”. Ma perché Renato Zero avrebbe dovuto inventare una notizia del genere? Aragozzini dichiara: “Forse per farsi bello e dire che Mia aveva partecipato grazie a lui. Se si dovessero denunciare tutte le notizie false e destituite, non basterebbero i tribunali di Italia, Francia e Inghilterra”.

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