Micaela Ramazzotti si racconta tra le pagine dell’ultimo numero di Vanity Fair. Figlia di un vigile urbano e di un’impiegata, cresce in una casa molto piccola, dorme sul divano-letto in soggiorno molto presto (ad appena 13 anni) capisce che deve scappare da quella realtà che le sta troppo stretta. Invia una foto ad un giornale che si occupa di fotoromanzi ma non è stato per niente bello. “Me ne sto immobile per strada, a un centimetro da un ragazzo carino mentre fingo di dargli un bacio. – racconta – Sembriamo due manichini sgangherati. Dall’altra parte, oltre una troupe ridotta all’osso, schierati come un branco ci sono tutti i vicini del quartiere. Ridono e da quel momento io divento quella dei fotoromanzi, la ragazza carina che non arriverà da nessuna parte”. Ed invece dopo sono arrivati Carlo Verdone, i Manetti Bros. e la prima parte importante di Zora la vampira. La sua carriera le ha insegnato a guardare in alto, oltre i confini: “C’è paura di tutto. Dei diversi. Dei matti. Degli omosessuali. Delle ragazze rom. Dell’africano. Il ruolo che ho interpretato nella Pazza gioia mi ha costretta a frequentare persone con disturbi mentali, a vivere da vicino una realtà di emarginati. Ecco, ho alzato lo sguardo appunto”.
Micaela Ramazzotti, ecco quando ha capito di volere stare con Paolo Virzì
“I social, ahimè, sono il regno dell’autoinganno”, continua Micaela Ramazzotti. Poi l’attrice svela come ha fatto per insegnare ai due figli i valori buoni della vita: “Col tempo e anche un po’ con l’istinto ho capito che anche in questo caso il racconto è più importante dei dogmi. Bisogna imparare a raccontarsi ai propri figli, ad aprire l’album delle fotografie per narrare loro chi siamo”. E sulla crisi del suo matrimonio con Paolo Virzì racconta: “Non esistono famiglie perfette. Anzi, tutte le famiglie sono disfunzionali. E noi non facciamo differenza. Certo, io sono un’attrice e Paolo un regista: giornali e siti hanno ingigantito quella che è una crisi che capita a tutti. Sono molto gelosa della mia vita privata, però posso dirle una cosa: il dialogo ha cambiato tutto e reso tutto possibile”. Dopo la separazione ha deciso di tornare con lui perché “voglio stare con lui. È con lui che voglio essere felice. È con lui che voglio crescere i miei figli. È con lui che riesco a guardare il mondo con più umanità”. Tra dieci anni le piacerebbe vivere in campagna anche se le manca di scoprire il mondo: “Poi vorrei cucinare più crostate, perché ne faccio troppo poche. E fare le crostate è la cosa che mi viene meglio. Molto, molto meglio del cinema”.