Il regista Michael Bay andrà a processo con l’accusa di maltrattamenti di animali: un agente della polizia municipale, come riportato dal Corriere della Sera, infatti, ha fotografato il set italiano delle riprese del film “6 Underground” in una scena in cui sono stati utilizzati quaranta piccioni provenienti dallo Zoo Grunwald di Anguillara Sabazia, in provincia di Roma. La clip incriminata prevedeva che i volatili si schiantassero sopra l’auto in corsa per le vie di Firenze del protagonista, interpretato da Ryan Reynold. È quello che sarebbe accaduto anche nella realtà.
Il timore, in tal senso, è che i malcapitati animali possano essersi feriti durante le riprese del film. È per questo motivo che Bay è stato denunciato. Gli accusati sono accusati di avere “gettato” i volatili contro il veicolo, quando avrebbero potuto semplicemente farli alzare in volo. Il pm ritiene che in questo modo gli imputati “sottoponevano per crudeltà e senza necessità circa quaranta piccioni a sevizie e comportamenti insopportabili per le loro caratteristiche etologiche”, con l’aggravante che “la scena veniva ripetuta 6/7 volte” e ogni volta “questi subivano un fortissimo urto con il proprio corpo, ruotavano su se stessi, perdevano numerose penne”.
Michael Bay a processo per maltrattamenti su piccioni: cosa è successo
Inizialmente era emerso anche un rumors secondo cui uno dei quaranta piccioni Zoo Grunwald di Anguillara Sabazia, in provincia di Roma, era morto durante le riprese del film “6 Underground” del regista Michael Bay. Un elemento che avrebbe ulteriormente aggravato le accuse di maltrattamenti nei suoi confronti. L’episodio, tuttavia, è stato smentito.
“Una produzione importante, direi monumentale, prende tutte le necessarie precauzioni in questi casi. Da convinto animalista Bay ha rispettato tutte le regole del caso”, ha affermato l’avvocato Fabrizio Siggia. Anche il diretto interessato ha brevemente commentato la questione: “In trent’anni di carriera non ho mai ferito un animale”. Le accuse comunque rimangono pesanti.