E’ stato ribattezzato lo “squartatore di Hollywood” ma il suo vero nome è Michael Gargiulo, uno dei più spietati serial killer condannato a morte per aver ucciso due donne e tentato di ammazzarne una terza. La decisione arriva direttamente dal giudice di Los Angeles, Larry Fidler. A rendere il caso ancora più ‘spettacolare’, ha contribuito anche l’identità di una delle sue vittime, la giovane  22enne Ashley Ellerin, amica speciale dell’attore Ashton Kutcher, i quali avrebbero dovuto trascorrere una serata romantica proprio il giorno in cui la ragazza fu massacrata con 47 coltellate. La condanna a morte, come rammenta Corriere della Sera, non verrà tuttavia mai eseguita in quanto in California dal 2006 non è più salito nessuno sul patibolo ed il governatore Gavin Newsom ha reso tale interruzione permanente circa due anni fa.



Gargiulo sarà ora temporaneamente estradato in Illinois dove sarà processato per uno dei suoi delitti commessi nel 1993 e rischia una condanna da un minimo di 25 anni all’ergastolo. Il primo assassinio fu commesso a Glenview, quando Michael Gargiulo aveva appena 17 anni ma da quel momento la scia di sangue fu destinata a non interrompersi facilmente.



MICHAEL GARGIULO CONDANNATO A MORTE: TRA LE VITTIME ANCHE AMICA DI ASHTON KUTCHER

E’ il 1993 quando la giovane 18enne Tricia Pacaccio viene uccisa sulle scale della sua abitazione a poca distanza dall’abitazione di Michael Gargiulo. L’uomo fu tra i principali sospettati ma non fu mai incriminato anche dopo un test del Dna che dieci anni più tardi lo collegava proprio a quel delitto. In California però il serial killer ha proseguito nella sua opera criminale uccidendo almeno altre due donne tra il 2001 ed il 2005, senza lasciare alcuna traccia. Diverso l’epilogo dell’aggressione nel sonno a scapito di Michelle Murphy: la vittima riuscì a reagire mettendolo in fuga. Due mesi più tardi Gargiulo fu identificato e arrestato. Nel 2011 fu incriminato anche per l’omicidio di Chicago ma le difficoltà nel reperimento delle prove ha fatto slittare il processo fino al 2019. Ad intervenire in aula fu anche l’attore Ashton Kutcher che raccontò di essere giunto in ritardo a casa della 22enne e di aver visto dalla finestra una macchia che inizialmente scambiò per vino rosso. Convinto che la giovane fosse arrabbiata con lui per il ritardo, Kutcher andò via ma saputo del massacro si recò prontamente dalla polizia.



“SQUARTATORE DI HOLLYWOOD”: I DELITTI

Per quel delitto non fu trovata alcuna traccia che riconducesse a Michael Gargiulo che quattro anni dopo agì nuovamente uccidendo ancora, questa volta la 32enne Maria Bruno, mamma di quattro figlia. Nessuna traccia, almeno in un primo momento, anche se la sua colpevolezza emerse dai test del Dna dopo il tentativo fallito di uccidere Murphy. Gargiulo si guadagnò l’appellativo di “squartatore di Hollywood” per via dell’inaudita violenza durante gli omicidi. Ad una delle vittime tagliò perfino i seni per estrarre le protesi della chirurgia plastica. Gli investigatori, anche in assenza di prove dirette, sarebbero certi di altri omicidi da lui commessi. Fu lui stesso, un giorno, a dire nel carcere di Los Angeles, ignaro di essere registrato: “il fatto che per dieci donne uccise in California siano state trovate tracce del mio Dna non significa che le abbia uccise tutte io”. Dopo la condanna in aula ha replicato: “Vengo condannato a morte in modo ingiusto e ingiustificato. Volevo testimoniare ma mi hanno fatto stare zitto”.