Puntata di assoluto prestigio quella di Che tempo che fa in onda oggi su Rai Tre: tra gli ospiti di Fabio Fazio vi è infatti Michael Houghton, Premio Nobel 2020 per la Medicina. Un’esclusiva tv internazionale per il programma della terza rete e per il suo conduttore, che avrà l’opportunità di intervistare lo scienziato britannico che lo scorso 5 ottobre, insieme ai colleghi Harvey J. Alter e Charles M. Rice, ha ricevuto il più prestigioso dei riconoscimenti scientifici per aver scoperto il virus dell’Epatite C nel 1989. Una presenza, quella di Michael Houghton, a maggior ragione significativa in considerazione del particolare momento storico che stiamo vivendo: avere a disposizione uno dei massimi esperti mondiali di virus, mentre è in corso la pandemia di coronavirus, costituirà un’occasione più unica che rara per capire cosa attende l’umanità in relazione all’agente patogeno che sta mettendo in ginocchio il Pianeta.



MICHAEL HOUGHTON: “DOBBIAMO ESSERE PRONTI PER LA PROSSIMA PANDEMIA”

Nelle motivazioni che hanno accompagnato l’assegnazione del Premio Nobel 2020 per la Medicina, si sottolinea che la scoperta dell’epatite C è “una pietra miliare nella battaglia contro le malattie virali“. Furono infatti questi tre accademici ad isolare la sequenza genetica dell’HCV. Più precisamente, alla metà degli anni Settanta, le ricerche di Harvey J. Alter consentirono di dimostrare l’esistenza di un virus ancora sconosciuto che costituiva una causa comune di epatiti croniche. Alla fine degli anni ’80, fu invece l’ospite di Che tempo che fa, Michael Houghton, ad utilizzare una strategia non ancora testata per isolare il genoma del nuovo virus, che fu chiamato virus dell’epatite C, mentre Charles M. Rice fornì la conferma definitiva del fatto che questo virus da solo potesse causare epatite. Professore di Virologia all’università dell’Alberta in Canada, Houghton è adesso ad un passo dal vaccino contro l’epatite C ed è lavoro per trovare un vaccino contro il Covid-19. Intervistato di recente da Il Messaggero, ha spiegato come soltanto il vaccino porrà fine alla pandemia, ma ha aggiunto: “Dobbiamo essere consapevoli, a nostra volta, che ci aspettano altre epidemie. E dobbiamo essere davvero preparati. Dobbiamo essere pronti per la prossima pandemia che potrebbe essere pericolosa come quella del Covid-19. Mi stupisco, da virologo, del perché non tutti, subito, hanno capito l’importanza della protezione. Anche solo con una mascherina“nobel m

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