Michael Jackson, compianto re del pop morto nel 2009, è stato nuovamente citato a processo, e ancora una volta per l’accusa è di molestie. Come ricorda TgCom24.it, a 13 anni dal suo decesso l’accusatore Wade Robson ha citato nuovamente la società che amministra i beni della rockstar, leggasi la MJJ Productions, Inc. Corporation dopo la causa del 2013 archiviata nel 2017. Il coreografo, che oggi ha 40 anni, sostiene di essere stato molestato sessualmente da Michael Jackson quando era un bambino, per un periodo totale di sette anni. Come detto poc’anzi, Robson aveva già citato MJ dieci anni fa, e in quell’occasione il giudice non si era espresso sulle molestie, sancendo però che la società che controlla il patrimonio del cantante di Thriller, non avesse alcuna responsabilità in merito a quanto contestato, visto che non poteva controllare la vita della defunta popstar.



Evidentemente Robson non è rimasto soddisfatto del verdetto visto e la Corte d’appello della California ha deciso di annullare l’archiviazione del caso sfruttando una legge emessa nel 2023 che allunga i tempi di prescrizione nei casi di bambini che sono stati vittime di molestie. TgCom24.it ricorda quindi come sia stata emessa una sentenza provvisoria secondo cui la causa potrà tornare a processo e permettendo così a Robson di tornare dinanzi al giudice.



MICHAEL JACKSON, PROCESSO POSTUMO: “ABUSO’ SESSUALMENTE PER 7 ANNI”

Il ballerino sostiene che Jacko lo avrebbe violentato quando aveva fra i 7 e i 14 anni in quel di Neverland Ranch, la tenuta da favola dell’artista. Wade Robson nella causa ha anche affermato che MJ “era una delle persone più gentili e amorevoli che conoscevo. Mi ha aiutato enormemente con la mia carriera e il mio creatività. Ha anche abusato sessualmente di me per sette anni”.

Michael Jackson è stato spesso e volentieri al centro di inchieste giudiziarie inerenti le sue presunte molestie sessuali verso i bambini, ma nessuna accusa è mai stata confermata nonostante i lunghi processi a volte anche mediatici.