L’attore Michael K Williams è morto di overdose nel 2021. Poco dopo, come riportato dal Corriere della Sera, quattro pusher, tra cui l’anziano Carlito di Brooklyn, sono stati arrestati. L’accusa è quella di avere continuato a spacciare le dosi della stessa partita che era stata fatale per il cinquantaquattrenne pur essendo consapevoli della sua pericolosità. Il reato in questione prevede dai 5 ai 40 anni di carcere.



Nonostante ciò, David Simon, scrittore e produttore televisivo che era un grande amico di Michael K Williams, sostiene che Carlito di Brooklyn debba essere scarcerato poiché le responsabilità della morte dell’attore sarebbero da attribuire principalmente al suo utilizzo di sostanze stupefacenti. Inoltre, ritiene che lo spacciatore non fosse consapevole della possibilità che le sue dosi potessero uccidere qualcuno. È per questo motivo che è dell’idea che la pena che rischia sia eccessiva e ha deciso di rivolgere pubblicamente un appello al Tribunale che emetterà a breve la sentenza.



Michael K Williams morto di overdose, amico chiede clemenza per pusher: il messaggio

“Non siate troppo duri con lui. Michael si sarebbe attribuito la responsabilità della sua morte. A cosa servirebbe seppellire in galera un uomo di 71 anni, praticamente analfabeta, che per tutta la vita ha lottato contro la propria schiavitù di tossico, uno che è rimasto nel giro dello spaccio non tanto per guadagnarci, quanto piuttosto perché lui stesso anello e parte della diaspora della dipendenza”, questo il messaggio di David Simon, noto anche per essere il creatore della serie televisiva The Wire, in merito alla imminente sentenza nei confronti di Carlito di Brooklyn.



La morte di Michael K Williams avvenuta nel 2021 ha tuttavia lanciato ancora una volta l’allarme in merito all’utilizzo di sostanze stupefacenti negli Stati Uniti. In quell’anno infatti ci sono state 106 mila vittime di overdose, con il fentanyl che è stato la principale causa.