Da idolo della sinistra a beniamino della destra americana? Michael Moore, che si è sempre speso a sostegno dei candidati democratici, e più recentemente per la candidatura di Bernie Sanders, ora “conquista” la destra con il suo ultimo film, “Planet of the Humans”. Questo perché sbugiarda la tesi che il cambiamento climatico sia causato dall’uomo e delle sue attività. Il regista ha quindi sposato le teorie dei negazionisti ambientali, come vengono definiti coloro che sostengono che le attività umane, inquinanti o meno, non possono essere correlate con i cambiamenti climatici. Nel film spiega che non tutto ciò che è “green” è necessariamente buono, per la serie “non tutto il combustibile viene per nuocere”. Michael Moore ritiene che le campagne portate avanti da decenni dagli ambientalisti siano solo delle truffe ed è convinto che non abbiano ricadute positive, se non per i produttori di pannelli solari e turbine eoliche. Il film “Planet of the Humans” ha subito scatenato le polemiche negli Stati Uniti.



MICHAEL MOORE, ORA BENIAMINO DELL’ESTREMA DESTRA USA

Parliamo di teorie choc: dalle auto elettriche che vanno a carbone, perché molte centrali delle utility americane continuano a bruciare l’energia più fossile e inquinante, alla Tesla che saccheggia minerali rari, devastando l’ambiente. Michael Moore parla anche della produzione di specchi per pannelli solari che arricchisce l’impero dei Koch, una dinastia capitalistica reazionaria. Come riportato da Business Insider, il problema è rappresentato dal fatto che per la realizzazione del film sono stati usati e citati dati falsi o parziali. Nel film del regista premio Oscar si sostiene, ad esempio, che per la produzione di elettricità da fonti energetiche rinnovabili «si usano più combustibili fossili di quanto se ne risparmi». Ma le ricerche dicono il contrario: un pannello solare in media genera 26 unità di energia solare per ogni unità di energia fossile necessaria per costruirla e installarla. Quindi per le turbine eoliche si parla di un rapporto di 44 a uno. Ci sono poi teorie razziste: il vero problema ambientale è la sovrappopolazione e si ritiene che ne siano responsabili africani e asiatici. Ma la maggior parte dei consumi energetici e in termini di rifiuti e sprechi avviene nell’Occidente industrializzato.

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