La pandemia per coronavirus e pure la quarantena che la maggior parte degli stati ha attuato e sta attuando per limitare il più possibile il contagio sono certo esperienze che hanno messo a dura prova tutti, compresi i protagonisti dello sport, e gli olimpionici come Michael Phelps. L’ex nuotatore americano, 23 ori ai Giochi Olimpici, in una lunga intervista al canale statunitense ESPN non ha esitato a raccontare le proprie difficoltà nella gestione dell’emergenza, confessando paure e timori: “La pandemia è stata una sfida che non mi sarei mai aspettato. Non mi sono mai sentito così impotente, a pezzi. Restare chiuso in casa a chiedersi: quando finirà? Come sarà la vita quando la pandemia sarà finita? Sto facendo tutto il possibile per essere al sicuro? La mia famiglia lo è? Tutto questo mi ha fatto impazzire”.
The Baltimore Bullett, che proprio alla vigilia dei Giochi di Rio ha confessato dei propri problemi mentali di ansia e depressione, non si è dunque ancora una volta nascosto, parlando apertamente di come il lockdown abbia avuto conseguenze ben pesanti per la sua salute. Phelps sull’argomento ha poi aggiunto: “Mi sento sempre al limite, ci sono momenti in cui mi sento assolutamente inutile, ma c’è questa rabbia che affiora alla superficie. A volte ho questa sensazione di non riuscire a gestire più questa situazione”. Ma nella quotidianità e soprattutto nella famiglia l’ex nuotatore è capace di trovare nuova pace: “Quando le cose diventano veramente brutte ho bisogno di isolarmi. In quei momenti, quando penso che non può andare peggio, Boomer, che ha 4 anni, a volte viene mi abbraccia e mi dice che mi vuole bene, quando meno me lo aspetto. È fantastico”.
MICHAEL PHELPS E LA DEPRESSIONE
Michael Phelps, nei diversi interventi rilasciati negli anni ai media è spesso tornato proprio sui suoi problemi di depressione e ansia, certo enfatizzati anche dai media, colpevoli, di “averlo trascinato nella polvere” per tutto quello che di sbagliato il nuotatore ha fatto. Ma pure, ritornando alla drammatica esperienza della quarantena e dello stress che questa ha portato, Phelps non cerca di puntare il dito contro nessuno, anzi sfrutta questa occasione per lanciare un messaggio a tutti coloro, che come il nuotatore di Baltimora, lotta quotidianamente contro la depressione. “Prima dell’Olimpiade di Rio ho condiviso pubblicamente i miei problemi di salute mentale e questo mi ha tolto un grosso peso. Ho dovuto ammettere che non ero perfetto e mi sono aperto. Ora lo faccio ancora, voglio che la gente sappia che non è sola. Molti di noi stanno combattendo contro i loro demoni in un momento come questo. La verità è che non finisce mai . Hai giorni buoni e giorni cattivi ma non c’è un momento in cui finisce” le parole di Phelps.