Michael Phelps ha di recente parlato dei suoi problemi di depressione e ha ammesso che in passato ha anche pensato al suicidio: con una serie di post pubblicati sul proprio account Twitter, l’ex nuotatore statunitense, considerato il più grande interprete di questo sport assieme a Mark Spitz nonché primatista nel medagliere olimpico nella storia moderna, ha voluto condividere la propria testimonianza nell’ambito del mese dedicato alla consapevolezza sulle malattie mentali (“Mental Health Awareness Month”), spiegando che è stata la terapia a cui si è sottoposto a salvargli la vita: il 35enne ex fenomeno della vasca, come anche altri volti celebri del mondo dello sport e dello showbiz, ha parlato della sua esperienza proprio per fungere da esempio virtuoso per tutti coloro che non hanno il coraggio di parlare di certe tematiche o che non hanno la forza di chiedere aiuto. Non è un caso che, ad esempio, secondo alcuni dati nel nostro Paese solamente sei persone su dieci si rivolgono a qualcuno se sono depressi e spesso sono molte le persone che non hanno consapevolezza della propria condizione.
LA BATTAGLIA DI PHELPS CONTRO LA DEPRESSIONE
La battaglia che Michael Phelps ha combattuto contro la depressione mostra come anche un personaggio di successo quale il 35enne originario di Baltimora e che ha più volte ammesso di essere felice con la sua famiglia e i figli possa cadere in depressione: anche per questo motivo ha scelto di prestare il suo volto e la propria collaborazione con un sito che offre consulenze psicologiche online a chiunque ne abbia bisogno, ben sapendo che ci sono tantissime persone che avrebbero bisogno di accedere a terapie professionali e invece non lo fanno. Da qui il suo sincero “outing” su Twitter e la confessione di aver pensato anche lui di farla finita: insomma, mostrare le proprie debolezze, o presunte tali, per far capire che a volte chiedere aiuto è tutt’altro un sintomo di resa ma il primo passo per provare a uscirne e mostrare così affetto per tutti coloro che stanno intorno ma che possono fare poco per aiutare. “Una persona su quattro nel mondo ha problemi di salute mentale” ha scritto Phelps, “e io ero uno di loro” ha scritto, motivando la sua scelta di contribuire alla campagna di sensibilizzazione e informazione lanciata per il “Mental Health Awareness Month”.