Michail Gorbaciov è tra i protagonisti della nuova puntata de “Le grandi interviste di Enzo Biagi“, il programma speciale trasmesso su Rai3 in onore dell’indimenticabile e apprezzato giornalista italiano. Parte della puntata di oggi è dunque dedicata a Michail Gorbaciov, storico politico sovietico. Un personaggio controverso, stanco, ma anche un po’ malinconico. Il volto di Gorbaciov è segnato dalle tante battaglie, da svolte inattese e da rovinose cadute. Nell’appuntamento de “Le grandi interviste di Enzo Biagi“ riscopriamo il personaggio, il profilo di un “grande” che rappresenta l’ultimo leader dell’Unione Sovietica. Un politico che non si pente delle scelte e dei suoi tentativi di riformare il sistema: “Non si poteva più andare avanti allo stesso modo”, aveva detto Gorbaciov in un’intervista a Der Spiegel, motivando le sue strategie.



Michail Gorbaciov per Le Grandi Interviste di Enzo Biagi: la storia dell’ultimo segretario del Partito Comunista

Michail Gorbaciov, politico sovietico russo, rappresenta l’ultimo segretario generale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica dal 1985 al 1991. Il classe 1931 è stato protagonista delle riforme legate alla perestrojka e alla glasnost’, oltre ad aver dato il via ad una serie di eventi che portarono alla fine dell’URSS e alla riunificazione della Germania. Il protagonista di questa puntata è stato, con la sua politica, l’artefice della fine della guerra fredda. Alla fine degli anni ottanta ha guadagnato la Medaglia Otto Hahn per la Pace e nel 1990 il Nobel per la pace. Si tratta dell’unico ex-segretario del PCUS attualmente ancora vivente. Quest’oggi lo riscopriamo tra i protagonisti della nuova puntata de “Le grandi interviste di Enzo Biagi“.



Michail Gorbaciov non si pente di nulla

In un esaustivo articolo pubblicato nei mesi scorsi dal Corriere.it, si legge un ritratto di Michail Gorbaciov, che rivendica orgogliosamente le sue azioni. In un’intervista che il politico aveva rilasciato al settimanale tedesco Der Spiegel, infatti, aveva ribadito i suoi valori e i suoi ideali, spiegando che non era concepibile la negazione dei basilari diritti di libertà e democrazia ai popoli vicini, come i polacchi, i tedeschi dell’Est, i cechi e gli ungheresi. Una visione che non ha mai fatto vibrare i cuori della sua patria, una visione che in un certo senso ha innescato la sua stessa fine.

Leggi anche

Sono 31 i concorrenti Sanremo 2025? Chi è la nuova coppia in gara/ Mistero ‘forse’ svelato...