Michel Houellebecq, quello che è considerato ad oggi il più grande scrittore francese vivente, è impegnato da tempo in una battaglia legale nei confronti del collettivo artistico olandese Kirac che, come riferisce il Corriere della Sera, vuole proiettare un film con delle scene porno in cui lo stesso Houellebecq ha partecipato prima di ritirare il proprio assenso. La prima doveva avvenire lo scorso 11 marzo, ed è stata annullata dai legali, ma Kirac non demorde ed è pronto ad una nuova presentazione per il 27 maggio. Il quotidiano di via Solferino ha pubblicato un testo scritto dallo stesso Houellebecq in cui racconta la sua versione dei fatti: “Inizialmente, Stefan Ruitenbeek mi aveva invitato a partecipare a una cerimonia d’inaugurazione presso un istituto d’arte di Amsterdam, dove sarei stato incaricato del taglio del nastro. Avevo individuato alcuni elementi, ispirati all’universo di Lovecraft, che mi interessavano. In una delle sue mail, Ruitenbeek aveva menzionato diversi film, che tuttavia non mi sembrava avessero alcun rapporto con il progetto. Mi sono detto che forse li aveva elencati unicamente per mostrare il suo grado di serietà, attraverso opere già realizzate. Sul momento non ne ho visionato nessuno, tranne uno, e anche distrattamente (mi sembrava si trattasse del film intitolato Honeypot)”.



Quindi prosegue: “Ruitenbeek è venuto a Parigi il primo novembre, con la proposta di incontrarci per discutere del progetto. In una mail, ha aggiunto che l’avrebbe accompagnato un’amica, Jini, che passava da Parigi per partecipare ad alcune gang bang, filmate da Ruitenbeek, e destinate al suo account Onlyfans. Al loro arrivo soffrivo di una crisi depressiva e mia moglie si è offerta di accompagnarli a cena, durante la quale è stata filmata a sua insaputa. A quel punto è nata l’idea di una scena di sesso a tre — Jini, mia moglie ed io — anche questa da pubblicare sull’account Onlyfans di Jini. Mia moglie ha accettato, convinta che la cosa mi avrebbe piacevolmente distratto. Ho accettato anch’io, a condizione di tutelare il mio anonimato, e questo mi sembrava fattibile per due ragioni”.



MICHEL HOUELLEBECQ: “LA ROTTURA FINALE…”

Houellebecq e la moglie hanno indossato delle maschere per tutelarsi ma dopo le riprese lo scrittore ci ha ripensato: “La scena di sesso si è svolta ed è stata filmata da Ruitenbeek. Ripensandoci bene, mi sono reso conto che quelle maschere garantivano una protezione inadeguata del mio anonimato, e pertanto mi sono rifiutato di presentare gli estremi del passaporto, requisito indispensabile di Onlyfans per la diffusione del film”.

A quel punto è iniziato un lungo contenzioso e la “Rottura finale si è verificata la sera del 23 dicembre. Al culmine di un’accesa discussione, durante la quale mia moglie ed io siamo stati coperti di insulti, ho intimato a Ruitenbeek di uscire immediatamente dalla stanza, assieme al cameraman. Da allora non l’ho più visto”. Michel Houellebecq conclude rivolgendosi al collettivo Kirac, parlando di violenza inflitta dal trailer e che “Pregiudica irrimediabilmente la mia vita privata e la mia reputazione. Vi diffido formalmente dall’utilizzare nei vostri film, questo o qualunque altro in futuro, le scene che mi riguardano. Mia moglie condivide la mia posizione”.