«Il fermo è stato revocato: si è fatto tanto rumore per nulla»: così l’avvocato di Michel Platini al termine degli interrogatori della polizia francese, che ha mosso l’accusa di corruzione riguardo lo scandalo Qatargate. L’ex giocatore della Juventus, nonché ex presidente della UEFA, è stato interrogato negli uffici della polizia giudiziaria di Nanterre per presunti atti di corruzione attiva e passiva di dipendenti non pubblici nell’inchiesta sulle procedure di assegnazione dei Mondiali al Qatar. Come abbiamo spiegato, coinvolti anche gli ex consiglieri di Sarkozy Sophie Dion e Claude Gueant, quest’ultimo indagato a piede libero. Il legale William Bourdon ha tenuto a precisare che Platini è stato rilasciato senza nessuna accusa, con Le Monde che sottolinea che l’interrogatorio avrebbe riguardato un fatto ammesso in passato dallo stesso ex giocatore e risalente al novembre del 2010 (la cena con Sarkozy e l’emiro qatariota Tamin bin Hamad Al Thani, ndr). (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
FIFA: “E’ PREOCCUPANTE”
L’entourage di Michel Platini ha tenuto a precisare che non è stato tratto in arresto per corruzione, solo un lungo interrogatorio, con Le Roi assolutamente «estraneo ai fatti». La FIFA ha definito la notizia circolata nelle scorse ore «preoccupante», evidenziando: «Siamo a conoscenza del fatto, ma non conosciamo i dettagli dell’inchiesta». L’ente del calcio mondiale guidato da Gianni Infantino ha poi concluso ribadendo «il suo pieno impegno a cooperare con le autorità in ogni paese del mondo dove indagini sono in corso in relazione al calcio». Al fianco dell’ex bianconero si è schierato Marco Tardelli, ecco le sue parole a Un giorno da pecora: «L’arresto di Platini? E’ un argomento del quale non mi piace parlare, non si sanno bene le cose ed io sono d’accordo con Michel: sono certo che non c’entra nulla, non credo che possa aver fatto queste cose». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“MICHEL PLATINI ESTRANEO AI FATTI”
«Platini non ha nulla di cui vergognarsi, e sostiene di essere totalmente estraneo a fatti» hanno fatto sapere poco fa i consulenti dell’ex Presidente Uefa nel merito dell’inchiesta mossa contro Michel Platini per la quale risulta ancora in stato di fermo in Francia, «Non è un arresto, ma un interrogatorio in qualità di testimone in una condizione voluta dagli inquirenti che permette di evitare che le persone ascoltate possano accordarsi fuori dalla procedura» riportano ancora gli avvocati nel comunicato ufficiale diramato nel pomeriggio. Seppur la decisione finale sull’assegnazione dei Mondiali 2022 in Qatar fu stato dell’allora presidente Fifa, Sepp Blatter, le dirette e controdirette denunce scaturite da quella operazione portarono fino al crollo dei vertici del calcio mondiale dell’epoca, in primis proprio il n.1 di Fifa e Uefa, lo svizzero e Platini per presunte consulenze pagategli da Blatter stesso. Intervistato nel merito di questo nuovo filone di scandalo legato al mondo del calcio mondiale da L’Equipe, Blatter commenta «Per me è una grandissima sorpresa, è una cosa di cui si era già parlato. Non so perché si torna all’improvviso su questa storia. Posso solo ripetere ciò che ho già detto e scritto. Platini mi ha chiamato dicendomi che aveva avuto un colloquio all’Eliseo con Nicolas Sarkozy il 23 novembre 2010, nove giorni prima del voto per l’assegnazione del Mondiale 2022, e che lui e i suoi amici avrebbero potuto votare per il Qatar a causa degli interessi economici nazionali. Gli ho chiesto se Sarkozy lo avesse costretto, mi ha risposto di no».
SCOPPIA (DI NUOVO) IL QATARGATE
FIFA, scoppiato il Qatargate: nei guai Michel Platini, arrestato a Nanterre con l’accusa di corruzione. Presidente Uefa dal 2007 al 2016, l’ex Juventus è coinvolto nell’inchiesta relativa alla scelta del Qatar quale sede dei prossimi Mondiali di calcio, in programma nel 2022. Vi abbiamo raccontato i particolari fin qui emersi dalla vicenda e L’Equipe riporta un’indiscrezione indirettamente legata ai fatti delle ultime ore. Secondo il quotidiano transalpino, questa non sarebbe la prima volta che Michel Platini viene indagato per atti di «corruzione attiva o passiva»: a fine 2017 le forze dell’ordine fecero dei controlli nelle sue abitazioni di Nyon e Saint-Cloud e passarono al setaccio i suoi conti bancari. Il motivo? La ricerca di un prezioso dipinto di Pablo Picasso: nel 2014 il Sunday Times spiegò che Platini avrebbe ricevuto da Vyacheslav Koloskov, ex presidente dell’Unione Calcio Russa, una tela del maestro spagnolo per “favorire” la scelta della Russia quale paese ospitante della Coppa del Mondo 2018. Platinì rispedì al mittente le accuse. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
INCHIESTA FIFA ANCHE SU SARKOZY
Nel 2015 Platini si era candidato alla presidenza Fifa contro Sepp Blatter, ma pochi mesi dopo venne accusato di avere illegalmente ricevuto nel 2011 dall’allora Presidente Fifa 2 milioni di franchi svizzeri per consulenze svolte tra il 1999 e il 2002 senza alcuna contabilizzazione legale: l’accusa pesante, dalla quale è stato assolto da ogni accusa lo scorso anno in Svizzera, era stata già una macchia importante sulla carriera di Le Roi. Ora però dopo esser stato arrestato per l’affaire Qatar, il futuro si fa certamente più fosco per l’ex Pallone d’Oro: secondo quanto riportato da La Repubblica, è una cena all’Eliseo organizzata dall’allora Presidente Nicolas Sarkozy nel 2010, nove mesi prima dell’assegnazione dei Mondiali di calcio al Qatar (nel prossimo 2022), al centro dell’inchiesta che ha portato al fermo di Michel Platini. Coinvolta e arrestata anche la consigliera allo Sport di Sarkozy quando si trovava all’Eliseo, Sophie Dion: non solo, interrogato anche se a piede libero risulta anche Claude Gue’ant, ex ministro dell’Interno ed ex segretario generale dell’Eliseo sotto Sarkozy. All’epoca dei fatti, fu France Football a scagliare le prime accuse contro Platini sul fronte Qatar: «si discusse l’acquisto del Psg da parte del Qatar Sports Investments (poi concretizzato nel giugno 2011 per 76 milioni pagati in una soluzione unica, ndr), dell’aumento dei qatarioti nella partecipazione azionaria del gruppo Lagardère, della creazione del canale BeInSports in Francia in cambio di una promessa: che Platini votasse per il Qatar e non per gli Stati Uniti, come aveva promesso». Ora Platini si trova in detenzione provvisoria in attesa dell’interrogatorio e dell’eventuale conferma del fermo nelle prossime ore.
“LE ROI” ARRESTATO PER CORRUZIONE SU MONDIALI QATAR
La notizia che sconvolge il mondo del calcio arriva dalla Francia, precisamente da Nanterre dove questa mattina Michel Platini è stato arrestato con l’accusa di corruzione per l’assegnazione dei Mondiali di calcio al Quatar per il 2022. L’ex campione e Pallone d’oro della Juventus, tra i più forti di sempre, da quando si è buttato nella politica del calcio – ex Presidente Uefa il ruolo più prestigioso ricoperto – è stato seguito da non poche inchieste che ne hanno minato la fiducia e la credibilità di una delle persone più acute del mondo del calcio moderno. Il sito francese Mediapart con questa notizia oggi però “stravolge” quello che sembrava un caso chiuso, con la squalifica comminata a Platini da Fifa e Tas che il prossimo 10 ottobre sarebbe scaduta e terminata definitivamente: «l’ex calciatore sarebbe stato portato nei locali dell’Ufficio anticorruzione della polizia giudiziaria», spiegano i colleghi francesi. Michel Platini è stato eletto nel 2007 Presidente dell’Uefa, rimasto in carica fino al 2015 quando è poi stato bandito dal comitato etico Fifa per inchieste su presunte “consulenze” legate all’allora Presidente Fifa Sepp Blatter, anch’egli indagato e squalificato da ogni possibile ente sportivo.
PLATINI PRIMA DELL’ARRESTO: “CONTRO DI ME COMPLOTTO FIFA-TAS”
«Platini è stato preso in custodia martedì, 18 giugno, come parte delle indagini sulla corruzione per l’attribuzione del Coppa del Mondo in Qatar nel 2022», sono al momento le uniche notizie che filtrano dalla stampa francese in attesa di conferme e di eventuali dichiarazioni dello stesso Platini tramite i suoi avvocati. Giusto qualche giorno fa, ad inizio giugno, l’ex Pallone d’Oro chiamato “Le Roi” ha convocato 6 giornalisti di altrettanti Paesi (Italia, Spagna, Francia, Portogallo, Svizzera e Inghilterra) per dare la sua versione dei fatti a 4 mesi dal possibile ritorno nel mondo del calcio: ha lanciato accuse molto pesanti nelle quali ribadiva la sua totale innocenza, «Ho qualche idea, penso che l’abbiano tutti, ma siccome non ho prove ho fatto denuncia contro ignoti. Però è qualcuno dentro il calcio. Fifa e Tas. D’altra parte alla mia ultima conferenza da presidente Uefa, al sorteggio di Montecarlo del 2015, qualcuno mi aveva messo sull’avviso del fatto che qualcuno stava cercando di impedirmi di diventare presidente Fifa. C’erano due storie in ballo. Mio figlio che lavorava per un’azienda del Qatar. E il pagamento Fifa ricevuto da Blatter e regolarmente denunciato al Fisco». Non erano mancati in quella intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport critiche anche all’attuale presidente Fifa Infatino: «sono rimasto sorpreso dalla sua candidatura, Per me lui non è legittimato né credibile come presidente della Fifa. Non basta tirare le palline al sorteggio. Però era un ottimo segretario generale, davvero. Ma uno che per dieci anni ha vomitato contro la Fifa diventa poi presidente? Uno che ha sempre criticato il calcio femminile viene poi a Parigi a promuovere la coppa del mondo femminile? L’avrei visto bene segretario di Salman (il rivale sconfitto nel 2016, ndr)».