«Dicevate: siamo adulti, siamo responsabili, siamo capacissimi di proteggere noi stessi e gli altri, basta con quest’infantilismo governativo. Giusto. Anzi, giustissimo. Ma allora perché non appena i controlli sono venuti meno, ci si è precipitati in piazza»: non usa mezzi termini la filosofa Michela Marzano nell’editoriale di oggi su La Stampa in cui, commentando le difficoltà di questi ultimi giorni tra i “pericoli” movida e Frecce Tricolori per il distanziamento fisico, traccia la linea di cosa possa voler dire oggi essere “responsabili”. Per la Marzano l’esser stati rinchiusi in casa per quasi 3 mesi è stato difficilissimo, e dei controlli assidui non se ne poteva più, eppure «è bastato lo spettacolo delle Frecce Tricolori per ritrovarsi tutti appiccicati, l’uno contro l’altro, come se il virus fosse magicamente scomparso e non ci fosse più nessun pericolo di contagio, anzi, stiamo insieme, facciamo festa, che strazio queste regole anti-assembramento?». Attenzione però, il contrasto con la minaccia della ritorsione non risolve per nulla il “problema alla radice”, secondo la filosofa: «Basta davvero minacciare ritorsioni, come sembra fare Appendino, e come potrebbe fare una maestrina di fronte ai propri allievi indisciplinati, oppure blindare le piazze oppure anche evitare spettacoli come quello delle Frecce Tricolori?».



MICHELA MARZANO E LE REGOLE

Se è vero che l’occasione rende spesso l’uomo “ladro”, il problema per Michela Marzano è da ricercare in altri punti che non siano solo gli “assembramenti” visti a Torino per le Frecce o nelle movida di Milano, Roma, Napoli e Padova. «È vero che, dopo oltre due mesi di lockdown – durante i quali i gesti e i movimenti di tutti gli italiani sono stati scrutati con la lente di ingrandimento – i controlli sono cessati forse troppo bruscamente. Ma è anche vero che arriva un momento in cui ognuno di noi deve poter dimostrare di essere capace di badare a se stesso se vuole davvero conservare quella libertà di azione e di movimento che ci rende autonomi e della quale abbiamo tutti un bisogno così vitale», sottolinea su La Stampa la scrittrice, ribadendo come la stessa libertà fa conseguire il concetto di responsabilità.



«La responsabilità – che oggi siamo chiamati tutti a esercitare perché dipende effettivamente da noi la possibilità che l’epidemia cessi e che il numero di contagi continui a diminuire – è l’essenza stessa di ogni agente sociale e morale, ed è la conseguenza stessa della libertà», sostiene ancora la Marzano puntano l’accento sul fatto che proprio in forza dell’essere liberi ci consegue il dover essere responsabile dei nostri atti, prima ancora di ogni “ritorsione”. Nel concludere l’editoriale, la filosofa Marzano sostiene che da un lato il Governo e le istituzioni debbano smetterla di «dare messaggi contraddittori e mostrarsi capaci di maggiore coerenza», ma di contro «anche noi, prima o poi, dobbiamo assumerci la responsabilità del nostro essere adulti».

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