«Il finto intellettualismo di Franco Battiato»: questo il titolo del video pubblicato su Youtube dalla scrittrice Michela Murgia, che ha messo nel mirino i testi del cantautore siciliano. Dichiarazioni, quelle della Murgia, che hanno sollevato il dibattito sui social network e la blogger ne esce con le ossa rotte. «Battiato è considerato un autore intellettuale, ma se vai a fare l’analisi dei suoi testi sono delle minchiate assolute», l’affondo della 47enne, che ha poi rincarato la dose: «Citazioni su citazioni e nessun significato reale. Tolti due testi, forse…». Nel corso del video, che la vede protagonista insieme alla collega Chiara Valerio, la Murgia – già nella bufera per “l’elogio” al coronavirus – ha poi concentrato la sua attenzione sul brano “Cuccurucucu Paloma”: «Dov’è la pregnanza del testo? Anche Parco Sempione di Elio mi evoca un mondo però c’è anche un significato nel momento mi sta dicendo: il Parco Sempione è uno dei polmoni di Milano, non lo devi toccare. Con Cuccuruccucu Battiato cosa mi sta dicendo?». E non sono tardate ad arrivare repliche da esperti e non…



MICHELA MURGIA VS BATTIATO: BUFERA SUL WEB

Le parole di Michela Murgia su Franco Battiato hanno scatenato la rabbia dei seguaci del maestro di Riposto, che hanno criticato aspramente le affermazioni della scrittrice, poco esperta in materia. Fabio Cinti, cantautore e profondo conoscitore dell’opera di Battiato, ha marchiato le dichiarazioni della Murgia come «scemenze»: «Stamattina mi sono arrivati messaggi e commenti in cui mi si fa notare che l’intervento di ieri di Michela Murgia sarebbe un esercizio di retorica o, quantomeno, di ironia. Se fosse così, considerando che si tratta – secondo quanto ho letto – di una scrittrice brava e – secondo altri interventi che ho ascoltato – di una persona intelligente, la cosa sarebbe ancora più grave. Perché l’unica retorica che sento in quel quarto d’ora di scemenze è la retorica dei muratori».

Duro anche l’affondo di Andrea Scanzi: «Gentile Murgia, dotata di qual grazia e infinita meraviglia, fammi il favore. Prima di parlare a caso (per non dir peggio) di Battiato, che sta peraltro combattendo una battaglia difficilissima ed è quindi oltremodo osceno attaccarlo adesso, raggiungi la bellezza assoluta di testi e musiche come Gli uccelli. Up patriots to arms. E ti vengo a cercare. Povera patria. Eccetera. O gli arrangiamenti monumentali di Polli di allevamento, che creò con Giusto Pio per Giorgio Gaber e Sandro Luporini. Poi, quando avrai anche solo raggiunto un centesimo di tutto questo, e per ora tra le messe cantate a Radio Capital e le sbrosce mosce dei tuoi libretti neanche ti ci sei lontanamente avvicinata, parla. Se proprio devi. Nel frattempo, impegnati nell’unica cosa che da sempre sai fare: recitare al peggio la caricatura dell’intellettuale, a uso e consumo di quelli che si accontentano di poco. Anzi quasi niente».