Michele Bravi emoziona il pubblico di Amici 19 esibendosi con “Il diario degli errori”. “Io sono stata a Sanremo una volta quando conduceva Carlo Conti e all’epoca tu cantavi Il diario degli errori”, spiega Maria De Filippi che poi lascia il palco al cantante che dà vita ad un’esibizione da brividi accompagnata dal pianoforte. Teso ed emozionato, Michele Bravi non aggiunge altro alle parole di Maria limitandosi ad esprimere le proprie emozioni attraverso la sua voce. Silenzioso e con un atteggiamento umile e pacato, Michele Bravi, dopo la sua esibizione, resta in studio accomodandosi accanto ai colleghi Enrico Nigiotti, Giordana Angi e Alberto Urso prima di tornare ad esibirsi con il nuovo singolo (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
MICHELE BRAVI AD AMICI 19 DOPO L’INCIDENTE STRADALE
Michele Bravi, ospite oggi di Amici di Maria De Filippi, torna in tv e lo fa con un nuovo progetto musicale. È uscito “La Geografia del Buio”, il nuovo album disponibile su tutte le piattaforme digitali e con formato fisico da venerdì. A distanza di tre anni, quindi da “Anime di carta”, certificato disco d’oro e contenente il singolo doppio platino “Il diario degli errori”, Michele Bravi cambia rotta. Il suo nuovo album è infatti decisamente diverso dalla sua produzione precedente, e non potrebbe essere altrimenti, visto il dramma che lo ha colpito. L’incidente stradale, per il quale è a processo, che ha provocato la morte di una donna, lo ha segnato in maniera profonda. E infatti l’estetica del disco si sviluppa in una sequenza di immagini oniriche e surreali: il cantautore racconta con parole e musica anche delle allucinazioni. E quindi si susseguono suggestioni evocative che portano chi ascolta l’album ad una realtà stravolta, a “respirare” quel profondo dolore in cui lui stesso si è immerso e nascosto, come se fosse una coltre di nebbia.
MICHELE BRAVI E IL TRAUMA VISSUTO DOPO L’INCIDENTE STRADALE
Il concept del nuovo album di Michele Bravi è segnato da una grande drammaticità, quella che del resto ha segnato l’esistenza del cantante, che ha provato quindi a disegnare la realtà dandole una forma di rappresentazione teatrale. Ne ha parlato anche su Instagram, attraverso delle “storie” con cui ha spiegato il lavoro che c’è dietro la copertina del disco. Dopo aver spiegato che per la foto è stata costruita una piscina ad hoc di 4 metri che potesse accogliere l’intera scenografia, Michele Bravi ha scritto: «Tutti gli elementi scenografici sono stati recuperati da capannoni in stato di abbandono. Come se anche gli oggetti potessero raccontare la loro geografia del buio». Ma ha anche spiegato cosa voglia dire vivere un trauma: «Significa perdere aderenza con il reale fino a sentire l’acqua alla gola: ritrovare il proprio corpo in uno stato di emergenza dal quale salvarsi». Michele Bravi parla anche di una «fuga onirica ed evocativa da una catastrofe che racchiude in sé la violenza della vita e l’amore puro che si cela dietro la salvezza».