MICHELE BRAVI, IL PATTEGGIAMENTO DOPO L’INCIDENTE MORTALE DEL 2018

Michele Bravi, l’incidente e il processo: cosa sappiamo di questo drammatico episodio del passato del cantautore e quali ripercussioni ha avuto poi sulla sua vita e la carriera? Questo pomeriggio, nel corso della trentaseiesima puntata di “Domenica In”, nel salotto di Mara Venier sarà protagonista il 29enne artista di origini umbre e vincitore della settima edizione di “X Factor”, nel 2013: e, in attesa di ascoltare la sua intervista e la presentazione del nuovo singolo, “Umorismo italiano”, che canterà per il pubblico di Rai 1, possiamo tornare ai fatti del novembre 2018 che portarono al processo e alla condanna per Bravi, oltre che a una difficile elaborazione di quell’evento.



Tutto era cominciato il 22 novembre del 2018 a Milano per Michele Bravi: l’incidente e il processo per omicidio stradale a seguito del quale il cantautore  aveva patteggiato un anno e sei mesi di reclusione (ma con pena sospesa), e senza menzione sul casellario giudiziario, per la morte di Rosanna Colia, una donna di 58 anni che viaggiava sulla sua moto. Mentre l’artista si trovava a bordo di una vettura in car sharing, a causa di una presunta manovra azzardata in inversione, aveva provocato l’incidente e la conseguente morte della Colia. Va ricordato comunque che in quella circostanza Bravi era risultato negativo ai test per droga e alcol e che si era fermato a prestare soccorso alla donna, per la quale tuttavia l’impatto fu fatale.



MICHELE BRAVI, IL PERIODO BUIO: “HO FATTO PENSIERI PERICOLOSI DOPO CHE…”

Per Michele Bravi l’incidente e il processo hanno rappresentato l’inizio di un periodo difficile della sua vita, anche se a livello giudiziario si era arrivati al patteggiamento dei sopra citati diciotto mesi per omicidio stradale: il giudice aveva accolto la richiesta della difesa del cantautore e, come si ricorda, il gup all’epoca non aveva ammesso l’Associazione Familiari e Vittime della Strada come parte civile. La Procura milanese diede inoltre parere favorevole al patteggiamento mentre, per quanto riguarda il risarcimento alla famiglia di Rosanna Colia, il suo avvocato si era limitato a dire che la cifra rientrava tra dei dati riservati e che era stata pagata dalla compagnia di assicurazione. Bravi da allora si è chiuso nel silenzio e, come raccontato in un’intervista a “Belve” a Francesca Fagnani, ha sofferto di depressione e avuto “pensieri pericolosi”.



“Questa cosa non l’ho mai raccontata a nessuno. Io pensavo veramente che stessimo tutti in un sogno e l’unico modo per svegliarsi era annientarsi. A un certo punto ho sperato che le persone che amavo morissero insieme a me, perché pensavo di averle condotte in un incubo, che non era la cosa reale, ed è quello il pensiero più triste che mi porto dentro”: per Michele Bravi, l’incidente e il processo hanno rappresentato un momento buio dal quale è riuscito a uscire grazie a Maria De Filippi: “Tutti mi chiedevano ‘Come stai?’ e invece lei mi chiese semplicemente di cantare…” aveva raccontato il 29enne che, comunque nel corso degli anni ha parlato poco dell’accaduto, forse per rispettare il dolore e la privacy della famiglia della vittima.