“Il bacio è l’immagine che, più di ogni altra, trasforma il male in pittura d’oro e la cicatrice del trauma in una poesia. Nel bacio si incontrano il luogo della parola e quello del corpo. Baciarsi nel buio significa trattenersi ancorati al presente, al reale e non perdersi in un fumo di nebbia e dolore ingombrante.” Così Michele Bravi parla del suo nuovo singolo uscito oggi, Mantieni il bacio, che farà parte del disco che invece uscirà a fine gennaio. La geografia del buio. Michele Bravi esce così dal tunnel causato dalla disavventura di cui è stato protagonista. Era il 22 novembre 2018 quando il cantante vincitore di un X Factor, fu autore di una manovra automobilistica che costò la vita a una donna: uscito da un parcheggio stava entrando in strada nel senso opposto quando una persona a bordo di una moto si schiantò contro la sua vettura. Rosanna Colia, 58 anni, morì poco dopo. Bravi si fermò, non fuggì come fanno molti, chiamò i soccorsi ma non ci fu nulla da fare. Partì la denuncia e il cantante fu alle prese con la giustizia per lungo tempo fino a quando non si arrivò al patteggiamento: lo scorso luglio è stato condannato a un anno e sei mesi con la sospensione della pena e la non menzione nel casellario giudiziale. Ma per lui si trattò di un trauma, come ne parla nella canzone. Bravi aveva anche scritto una lettera alla famiglia della donna due o tre mesi dopo l’incidente manifestando il dolore che provava e “la sua vicinanza e il vuoto per quello che era successo”. Storia e trauma che devono aver colpito anche il noto psicoterapeuta Massimo Recalcati che compare tra gli autori della canzone. Un fatto inedito e abbastanza clamoroso ma che la dice lunga del rapporto che deve essersi sviluppato tra i due. Bravi infatti ha parlato di terapie seguite in questo periodo. In particolare un verso come “Nel bacio si incontrano il luogo della parola e quello del corpo” è tipico dell’approccio di Recalcati che sull’amore ha dedicato anche un programma televisivo di successo (Lessico amoroso, l’amore che dura). Ma anche “la ferita”, di cui canta ancora Bravi, è tipica dello studioso:
“E senti solo il cuore e il male non esiste più
e non c’è più dolore soltanto io soltanto tu
questo silenzio sa di mille parole
ed io starei qui ad ascoltarti per ore
per anni un solo secondo
e se tu mi guardi me ne rendo conto
che alla fine ogni volta
è solo l’amore che ci salva dalla ferita del mondo”.
La ferita fa parte del nostro essere, è inevitabile, Michele Bravi ci è passato attraverso e non la dimenticherà mai più, essa permane, nelle cicatrici del trauma, “solo l’amore ci salva”. Dice Recalcati: “Nell’amore la vita non trova perno soltanto nell’Uno ma si apre al Due. La promessa degli amanti prova a trasformare la contingenza dell’incontro d’amore nella necessità di una relazione che possa durare. La promessa però non è una garanzia della durata né si configura come un patto o un contratto che istituzionalizza il legame. La promessa è il desiderio di vivere per sempre quell’eternità di passaggio che si assapora nel tempo dell’amore”. E’ lì, nel mantenere la promessa, che si gioca tutto.