Michele Cucuzza, il giornalista e conduttore televisivo: dal successo con “La vita in diretta” alla nuova vita di opinionista e concorrente di programmi televisivi di successo come “Grande Fratello Vip” e “Back to School”. Intervistato da The Way Magazine ha parlato della sua carriera, ma anche di mostri sacri del piccolo schermo con cui ha lavorato tra cui Raffaella Carrà. “Nutro grande affetto e riconoscenza per Raffaella Carrà e ricordo quando fui chiamato nel 1999 per la mia prima volta in prima serata proprio da lei e Sergio Japino. Abbiamo condotto il programma ‘Segreti e Bugie‘, un vero antesignano dei people show di oggi. Ricordo la sua assoluta dedizione e professionalità, fino a tarda notte leggeva il copione, finanche le mie parti, per garantire che tutto fosse corretto. Lei, col suo carisma, professionalità e sicurezza, mi ha molto aiutato. Mi dava l’autostima per farmi stare bene in diretta in una dimensione nuova per me. E poi essendo stata attrice, cantante e conduttrice, ha creato un personaggio ineguagliabile che ci mancherà molto”.



Non solo, Cucuzza ha ricordato anche uno dei suoi programmi di maggior successo: “La vita in diretta“. Prima si chiamava “Cronaca in Diretta”, ma nel 1998 il titolo fu cambiato proprio per volere di Freccero come raccontato dal giornalista: “Voleva che si facesse info-tainment, informazione e intrattenimento assieme – racconta oggi – e noi siamo stati pionieri di quel genere che in Italia all’epoca nessuno ancora aveva esplorato”.



Michele Cucuzza e la partecipazione al Grande Fratello Vip

Una carriera di grandi successi quella di Michele Cucuzza che per anni è stato uno dei volti più amati della Rai. Oltre all’esperienza a La Vita in Diretta, una volta lasciata mamma Rai ha lavorato anche a Telenorba prima di accettare l’invito a partecipare al Grande Fratello Vip. Una scelta che ha accolto con grandissimo entusiasmo come ha raccontato dalle pagine di thewaymagazine.it: “Sono uno che naviga da tanto tempo e non ho rimpianti, anche oggi le professionalità nel nostro campo sono molte e c’è spazio per fare tante cose interessanti per il pubblico. Io, personalmente, amo diversificare. Per essere moderni in tv bisogna spaziare a seconda di quello che viene richiesto”.

Parlando proprio di tv e modernità ha precisato: “Secondo me una visione moderna della televisione è superare l’idea della puzza sotto il naso. L’atteggiamento di chiusura verso i generi di intrattenimento è proprio di persone insicure, oltre che essere idea del passato. Chi conosce le proprie attitudini può riuscire bene nel divertire il pubblico con interventi leggeri e prendere l’attenzione delle persone quando c’è bisogno, su tematiche più serie. Del resto la vita è così, non si mette la sigla su quello che accade, non ci sono steccati tra le situazioni che viviamo. Perché dovrebbero esserci in tv?”.