Nessun abuso per Michele Emiliano sulla nomina nel cda di InnovaPuglia (società in house della Regione Puglia) di Francesco Spina, ex sindaco di Bisceglie ritenuto incompatibile dalla Guardia di Finanza in base alla legge Severino. Lo ha stabilito il gip del Tribunale di Bari, Antonella Cafagna, accogliendo la richiesta di archiviazione dell’inchiesta presentata a dicembre dalla pm Chiara Giordano. Come riportato da Repubblica, il giudice ha ritenuto che il presidente della Regione Puglia sia stato eventualmente tratto in inganno dalle dichiarazioni rese da Spina, il quale aveva omesso di ricordare il suo incarico di sindaco di Bisceglie, anche se neppure Spina era incompatibile rispetto ai divieti previsti dal decreto Severino. Per questo stesso motivo è stata archiviata la posizione del dirigente regionale Nicola Lopane. Ora la Procura deve valutare se chiedere o meno il rinvio a giudizio di Spina.
EMILIANO, ARCHIVIATA INCHIESTA NOMINE INNOVAPUGLIA
Secondo gli inquirenti, fu proprio Francesco Spina a omettere «un’informazione dovuta e rilevante». Per ritenere che Michele Emiliano avesse commesso un abuso d’ufficio, i pm ritengono che «bisognerebbe dimostrare il concorso nel reato di falso commesso da Spina». All’epoca dei fatti Spina era ancora sindaco di Bisceglie. Avendo contenziosi civili con la Regione Puglia, a causa di incarichi legali svolti in precedenza, non avrebbe potuto assumere posizioni in InnovaPuglia. Stando a quanto emerso dalle indagini, Spina poteva essere nominato nel cda della società solo all’atto della presentazione della documentazione attestante l’assenza di cause di incompatibilità e inconferibilità in base alla legge Severino. Il 16 agosto 2017, dopo che la nomina era diventata esecutiva, Spina avrebbe inviato alla Regione Puglia una dichiarazione in cui dichiarava di essere sindaco di Bisceglie ma si impegnava a non assumere deleghe o posizioni di rappresentanza nella società InnovaPuglia.