È morto Michele Fusco, giornalista che passava dallo sport alla politica e aveva poi portato la sua passione sul web. Anche lui vittima del Covid. Si era infatti ammalato e oggi arriva purtroppo la notizia della sua morte. Nato a Milano nel 1954, per la sua carriera fece la spola con Roma. Era un osservatore attento di politica, di ciò che accadeva a Roma e Milano, dei vizi e delle virtù italiane, di cui parlava sul giornale online Gli Stati Generali. Peraltro, Michele Fusco è stato direttore della prima free-press italiana. Milanista appassionato, era anche giornalista sportivo, prima di cronista parlamentare. Si distingueva come commentatore mai banale anche nel ristretto spazio di un post su Twitter.
Proprio sui social ora si stanno accumulando i ricordi di tanti colleghi e non solo. “Ciao Michele Fusco, grazie per la tua intelligenza. E la tua ironia. E il tuo stile. Che tristezza”, ha scritto Paolo Condò. Lo saluta anche Bobo Craxi: “Un saluto a Michele Fusco. Grande milanista, giornalista di vaglia”.
MICHELE FUSCO “MILAN UNICO CEDIMENTO SENTIMENTALE”
Tra i messaggi di cordoglio per la morte di Michele Fusco anche quello di Mario Calabresi: “Non posso immaginare di non sentire più la tua voce ironica, di non poter più discutere di giornali e politica la mattina. @mic_fusco sei stato un fratello e una delle intelligenze più taglienti e brillanti che la vita mi abbia regalato”. Spicca anche il tweet di Fulvio Abbate: “Ciao, Michele. Ti voglio bene”. Così come quello di Andrea Purgatori: “Mannaggia, Michele! Pure tu!”. Il mondo del giornalismo è in lutto per la sua morte. Michele Fusco è stato per dieci anni cronista sportivo per Il Giorno, altrettanti ne ha vissuti da inviato politico. Direttore nel 2001 del quotidiano gratuito Metro, si dedicò poi al giornalismo online. In primis su Linkiesta.it, lasciata dopo due anni, poi l’esperienza a Gli Stati Generali. “Unico cedimento sentimentale: l’ufficio stampa dell’A.C. Milan, che ha diretto nel lontanissimo 1986/87”, scriveva lo stesso Michele Fusco.