Questo pomeriggio Domenico Merlo sarà ospite di “Verissimo”: nella puntata odierna del talk show pomeridiano condotto da Silvia Toffanin si ricorderà infatti, a quasi un anno dalla sua scomparsa Mike Bird, alias Michele Merlo, il 28enne musicista e cantautore, divenuto celebre sul palcoscenico di “Amici”, morto nel giugno 2021 a causa di una leucemia fulminante. Il genitore, nella preview dell’intervista che ci accingiamo a vedere, ha parlato di “malasanità”, spiegando che la vita del figlio poteva essere salvata. Ma chi è stato Michele Merlo e cosa sappiamo di quest’artista che ci ha lasciato troppo presto ma il cui ricordo resta ancora vivo non solo in chi l’ha conosciuto ma anche nella sua fan base?
Nato nel marzo 1993 a Rosà (Vicenza), Michele Merlo era cresciuto tra Italia e Inghilterra, dove aveva studiato, e come molti suoi coetanei ha avuto la passione della musica sin da piccolo: dopo aver tentato di entrare a far parte del cast di “X Factor Italia” nella decima edizione (fermandosi però alla fase dei Bootcamp), il ragazzo cresciuto ascoltando i grandi classici come ad esempio Jeff Buckley ma anche un sacco di rock-pop contemporaneo spiccava il volo entrando nella scuola di “Amici” nel 2017 col moniker di Mike Bird, ovvero una ironica e quasi fedele traduzione in inglese del proprio nome. Un’edizione quella che vedeva tra gli allievi pure Federica Carta, RIKI e tanti altri e al termine della quale Michele si classificherà al quinto posto.
MIKE BIRD, CHI ERA MICHELE MERLO? DAL NO A “X FACTOR” AD “AMICI”: POI IL SUCCESSO E LA LEUCEMIA
Da lì alla pubblicazione del primo disco di inediti il passo è breve ed ecco quindi “Cinemaboy” assieme anche ad alcuni singoli che ottengono un discreto successo tra cui “Non mi manchi più”, “Tivù” ed “Aquiloni”. Dopo l’esordio del 2019 ecco poco più di un anno dopo il secondo lp, “Cuori stupidi” (pubblicato a gennaio 2020): sembrava l’inizio di una carriera molto promettente, con tanto anche di libro omonimo dato alle stampe, e invece nell’estate 2021 il dramma: si spegne all’età di soli 28 anni nella notte tra il 6 e il 7 giugno in quel di Bologna a causa di una leucemia fulminante. Due giorni prima l’artista era stato dimesso dal Pronto Soccorso e, a detta dei genitori, sarebbe bastato un semplice esame per accertare le sue condizioni. Ricoverato il 2 giugno in condizioni critiche presso l’Ospedale Maggiore della città felsinea, Michele era morto per un’ischemia cerebrale causata da quella malattia non diagnosticatagli per tempo.
Tuttavia, prima del peggioramento che lo aveva condotto alla morte, pare che il ragazzo si fosse rivolto a dei medici per fare luce su alcuni problemi tra cui degli ematomi comparsi su una delle gambe e dei fenomeni di sanguinamenti. In attesa che l’indagine sulla sua morte chiarisca le cause, secondo i NAS non solo un medico di Rosà (iscritto nel registro degli indagati) ma anche un dottore di Bologna potrebbero avere delle responsabilità. “La morte si poteva evitare” è l’ipotesi da verificare e che parte dal fatto che la diagnosi di leucemia fulminante poteva arrivare prima. Oggi resta solo il dolore ma anche l’affetto per un ragazzo, a detta del padre “un po’ burbero, un romantico ribelle e forse questo mondo non era adatto a lui perché troppo sensibile”. Il prossimo 6 giugno, in occasione dell’anniversario della scomparsa, allo stadio comunale di Rosà si terrà un evento per commemorarne la memoria e promosso proprio dall’Associazione Romantico Ribelle, nata a sostegno della ricerca scientifica: “Con tanti amici e l’aiuto della Nazionale Cantanti, proveremo a ricordarlo attraverso la musica e il gioco” ha spiegato il papà Domenico a “Verissimo”.