Domenico Merlo, papà di Michele diventa un caso politico…

In corsa per la candidatura nel Comune di Rosà, il papà di Michele Merlo è stato escluso dalle liste elettorali nel vicentino. La ragione è diventata un caso: la sua candidatura non sarebbe gradita. Ad annunciarlo per primo è stato il deputato Giovanni Donzelli di Fratelli di Italia. «Spero proprio non sia vero che a Rosà in Veneto sia stato messo un veto, nella lista del centrodestra, dalla Lega alla candidatura di Domenico Merlo, papà di #michelemerlo. La colpa? Aver combattuto per chiedere verità sulla scomparsa del figlio», ha scritto su Twitter. Il diretto interessato invece a FqMagazine commenta: «Se è vero quel che si dice, perché va usato il condizionale, è come se mi avessero fatto un taglio in faccia a livello umano».



Ex carabiniere oggi in pensione, il padre del cantante di Amici morto un anno fa a 28 anni per una leucemia fulminante (morte per la quale c’è una persona indagata dal dicembre 2021), dal 2019 è responsabile del circolo territoriale del partito di Giorgia Meloni. Contava di essere candidato nella lista unica Lega e Fratelli d’Italia a Rosà alle prossime amministrative di giugno 2022, ma la strada gli è stata sbarrata. «C’erano accordi non scritti, ma ben chiari: Fratelli d’Italia e Lega avrebbero dovuto correre insieme alle amministrative di Rosà. E invece non succederà. Comunque non mi cambia la vita, l’unica cosa che mi ha cambiato la vita è la morte di mio figlio», ha detto a Il Mattino di Padova.



“Morte Michele? Non condanno errore umano…”

«Non ho prove e non posso averle, ma gli accordi con il sindaco uscente Paolo Bordignon, mio amico d’infanzia, erano altri», ha dichiarato Domenico Merlo a FqMagazine. Secondo il padre di Michele Merlo, «è stata la Lega al suo interno ad avere avuto di che dibattere» sulla sua candidatura. «Il veto su di me pare sia sorto a livello regionale». Inoltre, ha spiegato che la Lega correrà da sola e che Fratelli d’Italia probabilmente non avrà alcun candidato. «Sembrava che la cosa fosse fatta. Invece c’è stato un incidente interno tra i leghisti che ha portato ad una discussione. Sembra che l’assessore regionale alla sanità e la referente per la Lega a Rosà non avessero gradito alcuni miei commenti sulla sanità veneta».



Dopo la morte del figlio Michele Merlo, la sua carriera politica si è inevitabilmente intrecciata col sistema sanitario della Regione Veneto. A tal proposito ha spiegato: «Io non condanno l’errore umano per la morte di mio figlio perché quello che è avvenuto nasce da una mancanza di strutture sanitarie, dai pochi medici, dai pochi infermieri e segretarie presenti sul territorio, ed è figlio di un’emergenza che non nasce dal Covid ma da tagli su tagli del sistema sanitario che avvengono da anni e di cui paghiamo le conseguenze». FqMagazine ha contattato anche l’assessora regionale leghista Manuela Lanzarin che però non ha reso commenti.